La rubrica MGE (Musica per Giovani Etruschi) racconta della mia formazione musicale giovanile mediante i mitici videoclip dell’altrettanto mitico canale noto come Videomusic. I giovani alla lettura sono avvertiti: si parla dei veri anni Ottanta, quelli cari a noi stagionati!
Viviamo in una cultura dell’aggiornamento che ha danneggiato profondamente il nostro “senso storico”: se oggi scopriamo qualcosa del passato, subito aggiorniamo il passato, come se ciò che abbiamo scoperto oggi fosse stato sempre noto. Il caso di George Michael è paradigmatico.
Scomparso appena cinquantenne nel 2016, il cantante aveva dichiarato pubblicamente la propria omosessualità dal 1998, quando in un locale di Beverly Hills era stato pizzicato con “le mani nella marmellata” (Premio Simbolismo Delicatissimo 2022): sicuramente molti sapevano anche prima della sua sessualità, ma non era di dominio pubblico, quindi nello scrivere la “storia” di George Michael bisognerebbe specificare che è stato un modello a cui tutti gli etero hanno guardato con ammirazione, prima del 1998.
Posso testimoniare come all’uscita del videoclip “Father FIgure” nel 1987 su VideoMusic non esistesse il minimo dubbio: per tutti noi George era il cantante maschio senza rischio!
Spesso rivedendo film e videoclip degli anni Ottanta l’impatto di usi e costumi così lontani dai nostri favorisce battutine e malignità: come si fa a non trovare oltremodo “gaia” la corsa sulla spiaggia di Rocky e Apollo Creed in pantaloncini attillati e abbracci muscolosi? Eppure era il simbolo stesso della mascolinità etero, esattamente come George Michael all’epoca del suo cambio di aspetto.
Il suo volto implume e i capelli ventosi in “Careless Whisper” già sono un discorso diverso, ma l’aver fatto sempre la parte del maschio mollicone in tutti i suoi video non ha lasciato adito a dubbi. Come dice la canzone di oggi, George era una “figura paterna”, se uno aveva un padre con barba e orecchino a crocifisso!
Questo è stato il mio primissimo video di George Michael, solo in seguito VideoMusic ha rispolverato il citato Careless Whisper ma soprattutto la bomba “Faith“, tutti video che mia madre registrava puntualmente, senza nascondere commenti di apprezzamento su George. Mentre io apprezzavo in silenzio lo stacco di coscia della tipa di Faith.
Diretto da George stesso insieme a Andrew Morahan, prolifico regista di videoclip dell’epoca, Father Figure non so di cosa parli né ho mai approfondito. Malgrado mi sia familiarissimo, il video non lo ricordavo molto, anche perché è abbastanza fumoso: c’è George che fa il tassista e di notte carica la solita fotomodella, che per le strade di notte ne è pieno. Inizia un gioco di sguardi languidi e in pratica la modella non può resistere al fascino del tassista che guida di notte con gli occhiali scuri…
In definitiva è il meno divertente dei video di George dell’epoca, in quanto punta tutto sul suo nuovo aspetto sècsi senza fare altro, ma di nuovo sono testimone oculare di quanto il gioco funzionasse alla grande
L.
– Ultimi ricordi musicali:
- [MGE] Eric Clapton, “It’s in the Way That You Use It” (1986)
- [MGE] Kool Moe Dee, “No Respect” (1988)
- [MGE] Bruce Willis, “Save the Last Dance For Me” (1989)
- [MGE] Billy Joel, “Back in USSR” (1987)
- [MGE] Mano Negra, “King of Bongo” (1991)
- [MGE] Les Tzars, “Indochine” (1987)
- [MGE] George Michael, “Father Figure” (1987)
- [MGE] “Sign Your Name” (1987)
- [MGE] Laid Back, “Bakerman” (1989)
- [MGE] Bee Gees, “You Win Again” (1987)
Alessandro Montani
giugno 1, 2022 at 10:07 am
Ho amiche che probabilmente accettarono più facilmente la morte di George Michael che la sua omosessualità.
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Lucius Etruscus
giugno 1, 2022 at 10:37 am
Non stento a crederci, ricordando fra Ottanta e Novanta quanti apprezzamenti femminili ricevesse il cantante 😉
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Vasquez
giugno 1, 2022 at 10:54 am
Sono d’accordo su tutto: facile parlare adesso, che solo a rivedere il video di “Wake Me Up Before You Go-Go” viene quantomeno da sorridere, ma allora si andava veramente vestiti in quel modo se si voleva essere considerati fighi.
Ma quelli che parlano che sanno sempre tutto avrebbero dovuto esserci quando uscì il video di “I Want Your Sex” che nonostante non mostri praticamente nulla, oggi non potrebbe uscire se non con un bel divieto ai minori. E con un video del genere nessuno, e sottolineo “nessuno”, si sarebbe mai sognato di dire che George Michael era omosessuale.
Mi piace riascoltare le sue canzoni adesso perché ne apprezzo soprattutto la voce, ma ai tempi, nonostante non fosse tra i miei prediletti non potevo sicuramente rimanere indifferente a tutto il fascino che emanava.
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Lucius Etruscus
giugno 1, 2022 at 11:01 am
George (o chi prendeva questo tipo di decisioni per lui) puntava molto sui videoclip e ogni sua nuova uscita non passava mai inosservata, per un motivo o per l’altro.
A memoria credo che negli anni Novanta inoltrati ha ammorbidito la questione, ma agli inizi carriera sulla questione sessuale spingeva l’acceleratore senza fermarsi.
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Kukuviza
giugno 1, 2022 at 4:20 PM
Anche con Ricky Martin si era calcata la mano sul maschione mollicone, finché si è rotto le scatole di interpretare quella parte. comunque qua george mollicava parecchio! 😀 Comunque mi ricordo bene il video, è ben fatto, e prima ancora di rivederla mi ricordavo della scena di lei che si trucca e getta via stizzita il rossetto dicendo “fuck!”
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Lucius Etruscus
giugno 1, 2022 at 10:11 PM
E’ curioso che i cantanti presentati per anni come rimorchioni poi si siano rivelati tutt’altro, forse è stato un bene smettere di puntare tutto sul “cantante bello e mollicone” 😛
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