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[MGE] Stevie Wonder, “Skeletons” (1987)

23 Mar

La rubrica MGE (Musica per Giovani Etruschi) racconta della mia formazione musicale giovanile mediante i mitici videoclip dell’altrettanto mitico canale noto come Videomusic. I giovani alla lettura sono avvertiti: si parla dei veri anni Ottanta, quelli cari a noi stagionati!


Mi piange il cuore quando anni fa ho iniziato a sentire gente, anche mia coetanea, che denigrava il CD audio: sia perché trovo ridicolo sbeffeggiare scalini evolutivi ormai superati – ah ah che stupidi i dinosauri, che sono tutti estinti! – sia perché tutti sembrano aver dimenticato che esplosione evolutiva sia stata quel dischetto policarbonato. D’un tratto sono diventati tutti “nativi digitali” e hanno dimenticato quando riavvolgevamo le musicassette con la matita ed eravamo convinti che una canzone avesse un ritmo lento quando invece era il mangianastri che si stava rompendo e sbagliava la velocità; si sono dimenticati gli LP graffiati che saltavano e dovevi dare una botta allo stereo per far scorrere la canzone: il Compact-Disc per la prima volta non prevedeva “contatto”, funzionava con quell’espressione che da ragazzino trovavo di un fascino futuristico: “lettore ottico”. Ahhh che spettacolo!

Dove voglio arrivare con tutto questo? Al fatto che nel 1987 è entrato in Casa Etrusca il lettore musicale per Compact-Disc, proprio mentre in TV Stevie Wonder iniziava il videoclip di “Skeletons” infilando un CD nel lettore: già solo così per me quel video partiva con mille punti di vantaggio.

Di lì a poco anch’io avrei comprato quei mini-disc che purtroppo durarono molto poco

A vederlo oggi comodamente su YouTube il videoclip di Skeletons sembra un cortometraggio, coi suoi sette minuti di durata che ovviamente mal si addicevano al formato televisivo: il canale VideoMusic lo mandava in onda ogni volta con durata variabile, a seconda dello spazio che avevano, e io con il videoregistratore non potevo far altro che inseguire quei passaggi e cercare di catturare il formato più esteso possibile: riguardando il video oggi, sono sicuro che almeno una volta l’ho beccato completo, in TV.

L’avevate mai visto Stevie Wonder senza occhiali?

Diretto da Greg Gold, il video è davvero un mini-film. Inizia con Stevie che ricorda di quand’era bambino e tutti lo scherzavano e gli rompevano gli occhiali, come fosse un Woody Allen nero, ma poi quei teppistelli sono cresciuti e ora sono tutti dei falliti, che nascondono scheletri nei loro armadi e sebbene tentino di nasconderli Stevie, benché cieco, può vederli benissimo. O almeno è così che ho sempre pensato alla trama del video.

Un quartiere alberato a me molto caro

Già che sono qui a confessarmi, ricordo che lo splendido viale alberato protagonista del videoclip da ragazzino lo avevo associato a Corso Duca di Genova di Ostia, all’epoca (avevo 13 anni) era la via dove d’estate andavamo dal locale negozio dell’usato a fare il pieno di libri e fumetti (e con “pieno” intendo “pieno” sul serio!) e lì vicino poi c’era il fornitissimo giornalaio dove ho comprato il mio primo “Tex”. Queste cose non le posso dire a nessuno, a voce, perché tutti si ricordano solo la roba da mangiare (“Hai presente la strada dove c’è il ristorante X, vicino alla pasticceria Y, di fronte al fornaio W che”…. no, non ho presente: parlatemi di edicole, fumettari e librerie e vi capisco!)

Non sai mai quando John Travolta ti colpirà alle spalle

Non so perché nessuno inserisca questo videoclip nella carriera di John Travolta, che all’epoca appariva spesso in questa nuova forma d’arte e negli anni Ottanta la sua carriera miagolava così tanto nel buio – prima del rilancio con Senti chi parla (1989) – che non stupisce trovarlo anche in piccoli ruoli: che tutta la mia adolescenza si basi su un falso, che cioè quello là non sia John Travolta? Quasi quasi gli scrivo per chiederglielo…

Il liquore Dexter ti ammazza!

Invece questa è ufficialmente Karen Black, che nella versione a colori interpreta una signora per bene, amante del giardinaggio, poi in bianco e nero la vediamo ubriacarsi davanti al figlio, che anzi l’aiuta a trovare la bottiglia.

Il video mostra a colori la tipica piccola cittadina americana, tutta bella colorata e con grandi sorrisi, poi in bianco e nero vediamo alcolizzati, giovanotti tossicodipendenti, figlie abusate dai padri, pastori con una eccessiva passione per vestirsi da donna e via dicendo. Ancora oggi la considero un’idea molto intrigante e superiore alla media dei videoclip, che troppo spesso non avevano in realtà alcuna trama.

Ho adorato questo videoclip con la forza dei miei tredici-quattordici anni, rivedendolo fino alla nausea. Poi per decenni niente, eppure oggi, rivedendolo su YouTube, ricordavo ogni fotogramma: mi si è impresso a fuoco nella memoria!


L’aneddoto

Amando tantissimo questa canzone, e visto che mia madre cominciò a comprare i dischi di questo Stevie Wonder che potrebbe anche diventare famoso, un bel giorno decisi che era arrivato il momento di capire anche le parole del testo. Grazie alla confezione del CD avevo il testo ufficiale della canzone, presi il mio bel dizionario di inglese, un blocco di scuola e cominciai a tradurre: è una canzone, mica un saggio di fisica quantistica, quanto sarà difficile? Scoprii così che l’inglese era una lingua assurda da tradurre, in forma di canzone: se già non bastassero i modi di dire intraducibili, c’erano pure le parole messe lì per rima che tanto senso poi non ce l’avevano.

Una bugia bianca porta a una bugia nera? Ma che vuol dire? C’è in italiano la distinzione fra una bugia piccola e una grande?

Oh things are gettin’ real funky
Down at the old corral

Ma cos’è? Le cose si fanno funky nel vecchio corral? Ma in che lingua parla Stevie? Ricordo che fu un momento drammatico della mia adolescenza, lo scoprire che le canzoni non vanno tradotte, vanno amate e basta. In omertosa ignoranza.

L.

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9 commenti

Pubblicato da su marzo 23, 2022 in Ricordi

 

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9 risposte a “[MGE] Stevie Wonder, “Skeletons” (1987)

  1. Vasquez

    marzo 23, 2022 at 10:16 am

    Questo non me lo ricordo, ahimè 😬 buio totale, né il video né la canzone.
    Sempre interessante comunque il tuo post, posso dire che mi ritrovo appieno nel tentativo di traduzione: l’inglese, la lingua impossibile 😝
    Interessante anche (di nuovo) l’uso del bianco e nero per rappresentare diversi punti di vista e di percezione, un modo semplice ma efficace di parlare allo spettatore.

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    • Lucius Etruscus

      marzo 23, 2022 at 10:21 am

      Per me è un video denso che riesce a raccontare tanto in poche scene, con le inquadrature giuste e bravi attori. Adoravo e adoro ancora i video che non si limitano a pubblicizzare la canzone del momento ma si presentano anche come cortometraggi.
      Il testo di Stevie è assurdo, pieno di quelli che suppongo siano modi dire, frasi idiomatiche, dialetti locali o che so io: il problema non era tradurre le parole singole, ma capire che cacchio volessero dire le frasi complete 😀

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  2. Kukuviza

    marzo 23, 2022 at 12:11 PM

    Non mi ricordo un cavolo di niente, ma com’è possibile? Passavo le ore a guardare i video!
    Però mi ricordo delle riviste che avevano l’angolo di traduzione dei testi ed erano infatti delle ciofecate uniche!

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    • Lucius Etruscus

      marzo 23, 2022 at 2:02 PM

      Può darsi che questo video, sebbene passasse spesso, sia durato poco, anche perché Stevie era in rapida “rinascita” e di videoclip ne sfornava diversi. Io lo adoravo e nelle mie vecchie VHS antologiche ne ho due o tre versioni, a seconda di quanto ne mandavano in onda.

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  3. Alessandro Montani

    marzo 23, 2022 at 1:46 PM

    È una canzone che ascolto abbastanza spesso, ma ero sempre stato convinto che non ne esistesse il videoclip. Grazie per avermelo fatto scoprire!

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    • Lucius Etruscus

      marzo 23, 2022 at 2:05 PM

      Contentissimo di aver fatto conoscere quello che considero un gioiellino dell’epoca ^_^
      Pensa che io ho conosciuto Stevie Wonder con questa canzone. Dopo mia madre cominciò a comprare i suoi album e raccolte quindi in casa si sentiva spesso, ma per me è “nato” con Skeletons 😉

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      • Alessandro Montani

        marzo 23, 2022 at 7:49 PM

        Un genio assoluto, per me la voce più bella che ci sia, l’unica che le posso paragonare per bellezza è quella di Ray Charles, ma Stevie Wonder sa andare più in alto.
        Altro segno della sua grandezza è quello di aver cantato un pezzo dei Beatles all’altezza dell’originale: conosci la sua interpretazione di “We can work it out”?

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      • Lucius Etruscus

        marzo 23, 2022 at 7:54 PM

        Sì, molto bella: di gran lunga la preferisco all’originale 😛

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      • Lucius Etruscus

        marzo 23, 2022 at 7:55 PM

        C’è stato un periodo in cui Stevie era ovunque, poi purtroppo mi sembra parecchio scomparso.

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