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[Pseudobiblia] Un fidanzato da manuale (2014)

10 Mag

Nell’altro mio blog, Il Zinefilo, parlo spesso dei film televisivi comprati e tradotti in esclusiva da TV8 e CineSony, e di come questi siano esclusivamente storielline d’amore, a parte qualche piacevole parentesi action-thriller.
Essendo questi titoli introvabili in Italia se non nei passaggi televisivi di questi due canali, vale sempre la pena buttarci un occhio, soprattutto quando parlano di libri e scrittori.

Così non ho potuto resistere a “Perfect on Paper“, film televisivo risalente al 20 settembre 2014 e trasmesso in esclusiva italiana da TV8 il 12 marzo 2019 con il titolo Un fidanzato da manuale.
Quella prima trasmissione in realtà l’ho mancata, mi sono limitato a prendere il titolo per la mia collezione di “Italian Credits” e non mi sono interessato alla trama: scoperto che parlava di uno pseudo-scrittore, ho atteso un nuovo passaggio del film e questo è arrivato il 28 aprile 2019.

È mai esistita una casa editrice gestita da uomini, nell’immaginario filmico? L’ultima che ho incontrato risale al 1947 di Sogni proibiti con Danny Kaye: da allora ho incontrato solo donne. È un’operazione di “pari opportunità” per non sembrare maschilisti o rispetta la realtà dei fatti? E ovviamente editrici donne pubblicano romanzi per donne: siamo sicuri che si tratti di “pari opportunità” e non un “ghetto” ideologico?

Bando alle domande senza risposta e conosciamo la solita casa editrice dei film televisivi, gestita da donne e ovviamente specializzata in romanzi d’amore: mica quella robaccia per maschi che pubblicano i maschi…

Una casa editrice gestita da donne, con libri scritti da donne per donne

Avery Goldstein (Haley Strode) della Goldstein Publishing ci informa che la scrittrice di successo Beverly Wilcox (Morgan Fairchild) «ha milioni di lettori in tutto il mondo: anche solo respirando può scrivere un bestseller», eppure il suo ultimo libro non riesce a vedere la luce perché tutti i redattori che iniziano a lavorarci… se ne vanno. L’autrice infatti è dispotica e insopportabile.

Chissà di cosa parleranno i libri della Wilcox…

L’assistente Isabelle (Katie Gill) suggerisce ad Avery di chiamare una “esterna” a cui affidare la questione spinosa, per esempio una sua amica dall’altra parte dell’America che potrebbe venire a Los Angeles a lavorare per la casa editrice: entra così in scena la protagonista Natalie Holland (Lindsay Hartley).

Natalie alle prese con i capricci delle autrici rosa

Arrivata a L.A. da Portland – a quanto ho capito è una situazione da “campagnolo nella grande città” – ovviamente inciampa e cade addosso all’uomo della sua vita, anche se ancora non lo sa. I film di solito ci hanno insegnato che se un tizio in tuta ti affitta l’appartamento vicino al suo, sicuramente fa collezione di membra umane, ma il romance segue canoni diversi, così la protagonista appena giunta in città accetta di entrare in casa del primo sconosciuto che incontra. In fondo come caparra gli lascia un assegno scoperto: se non è un film sulla fiducia questo…

Visto così non sembra, ma è l’uomo della vita di Natalie

Il primo lavoro di Natalie per la Goldstein Publishing è sistemare il nuovo romanzo di Beverly Wilcox: “Il desiderio è amore indissolubile” (Desire’s Love Unbound). Chissà quale sarà la trama…

L’imminente nuovo libro di Beverly Wilcox

È divertente notare come i doppiatori italiani non si siano messi d’accordo con i colleghi titolisti, quindi il titolo del libro più avanti viene pronunciato “L’amore è desiderio indissolubile“: gli italiani non ce la fanno proprio a coordinarsi…

Un’autrice specializzata in abbracci in copertina

Natalie, come vuole il canone, è appassionata di letteratura e quindi mal sopporta il doversi dedicare ad una superficiale storia d’amore. L’ultimo libro a cui ha lavorato per la precedente casa editrice era “Tragedie e trionfi“, nelle sue parole «un libro magnifico, un racconto intenso della lotta e della resilienza dello spirito umano: non è un semplice libro di storia, è un viaggio incredibile nella parte oscura dell’identità nazionale…» Niente, la platea a cui sta parlando ormai si è dispersa: la resilienza ha fatto fuori ogni attenzione.
È chiaro che a vendere siano i romanzoni sentimentali, così la donna si ritrova a dover gestire l’ingestibile Beverly Wilcox, scorbutica ed antipatica: un classicone.

La scorbutica e antipatica Beverly Wilcox

L’autrice di successo non è sempre stata così, quando da ragazza è arrivata nella Città degli Angeli si chiamava ancora Margaret Bunn ed aveva aspirazioni narrative di tutt’altro genere: la spy story con un personaggio che amava molto, quello di Alphonso. (In effetti i redattori servirebbero a consigliare nomi migliori, per i personaggi…)
«Nessuno voleva un thriller di spionaggio scritto da una ventiduenne dell’Indiana», quindi la donna ha preso la sua decisione facendo quello che fanno tutti a Los Angeles, almeno a suo dire: «Ho preso il nome di due diverse strade e mi sono reinventata come Beverly Wilcox, scrittrice di romanzi rosa».

Beverly Wilcox scrive libri a peso…

Però Alphonso le è rimasto nel cuore, così alla fine il “lieto fine” impone che anche quel romanzo giovanile rifiutato ottenga giustizia, e viene pubblicato “La tela di Alphonso” (Alphonso’s Web) a nome di Bunn, mentre il nome Wilcox rimane legato ai romanzi rosa. «Come disse il poeta, una rosa anche con un altro nome… venderà gli stessi libri!»

La parentesi spionistica di un’autrice rosa

Questa è la parte “libraria” della trama, poi ovviamente c’è quella romantica che è lo scheletro della storia. L’editrice Avery consiglia la protagonista di lasciar stare gli uomini senza futuro e dedicarsi a quelli che abbiano garanzie di successo: che cioè siano “perfetti sulla carta”, da cui quel titolo originale Perfect on paper che gioca anche con la carta dei libri.
Ovviamente lo sconosciuto inserviente John Cooper detto Coop (Drew Fuller) è un uomo umile, che aiuta i bambini sfortunati, cucina gratis per gli amici ristoratori e salva i gattini sugli alberi: che schifo… Invece lo spietato avvocato Bob Lewis (Kieren Hutchison), che mangia solo in ristoranti di lusso ed è chiaro sin da subito che voglia usare Natalie per i propri fini sì, lui sì che sembra “perfetto sulla carta”.

Natalie alle prese con i più classici canoni del romance

Ci avreste mai creduto che una storia d’amore veda una protagonista contesa da due uomini? Uno bravo ma povero e uno affascinante e ricco ma stronzo: ammazza che originalità, è proprio una trama inedita! Ma l’apoteosi arriva quando Natalie ovviamente sceglie il bravo ragazzo e scopre che è ricco anche se rimane umile: capolavoro!

La vita è come un romanzo rosa buttato per terra…

Un piccolo mistero è rappresentato da una brevissima parentesi “fantascientifica”. Per far vedere quanto sia buono l’umile Coop ci viene mostrato a prendersi cura di un bambino nero, che in TV vende sempre. Quest’ultimo non ne vuol sapere di leggere e così Natalie cerca di invogliarlo con la fantascienza, parlandogli di Ray Bradbury, Arthur C. Clarke ed altri maestri del genere. Poi però al momento di dargli dei libri, in una sequenza di appena qualche fotogramma, vediamo inquadrati tre romanzi tascabili di J.A. Case: e mo’ questo chi è? Perché citare grandi nomi per poi ammollare al ragazzo libri mai sentiti prima?
Dei tre libri inquadrati per due o tre fotogrammi si leggono i titoli solo di due: “Alien Body” e “Outer Space Journey“, di cui non ho trovato tracce. Perché inserire questo gioco letterario così di nascosto? Gli pseudobiblia in rosa della Wilcox sono ampiamente inquadrati e sono in ogni scena, perché la fantascienza subisce questa ghettizzazione?

Il mistero di chi sia questo J.A. Case

Chiudo con la bibliografia nota di Beverly Wilcox:

  • Desire’s Love Unbound” (in uscita)
  • Embrace of Passion
  • Heart’s Fearless Devotion
  • Love’s Touch of the Flame
  • Cherishing Devotion
  • Passion’s Fire
  • Blazing Affection
  • Enchanting Desire

Chiniamo il capo davanti alla pessima grafica di queste edizioni

L.

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8 commenti

Pubblicato da su Maggio 10, 2019 in Pseudobiblia

 

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8 risposte a “[Pseudobiblia] Un fidanzato da manuale (2014)

  1. Conte Gracula

    Maggio 10, 2019 at 10:12 am

    Mamma mia, non è il film per me, manco con tutti quei libri…
    En passant, mi è venuta in mente una serie TV romance con un po’ di pseudobiblia e viaggi nel tempo: Being Erica.
    Ha il problema di molte serie: è troppo lunga (mi pare 5 stagioni).
    Comunque, la protagonista lavora, all’inizio, in una casa editrice gestita da un uomo, poi se ne fa una tutta sua con una ex collega ed ex nemica di lavoro.

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  2. Kuku

    Maggio 10, 2019 at 10:31 am

    Ma questi pseudotitoli sono strani. Come mai il verbo è nella versione contratta? Non saprei neanche come tradurli. “L’amore è tocco di fiamma”? Che razza di titoli.
    Comunque, possibile che l’uomo della vita non possa mai essere povero? Ma poi sempre sto contrasto tra ricco e povero. Ma che è? Uno non può essere normale?

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    • Lucius Etruscus

      Maggio 10, 2019 at 10:34 am

      Ormai il canone è fisso e nessuno ha il coraggio di cambiarlo, proprio come ogni storia romance vede la protagonista che deve scegliere tra due uomini diversi 😛

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    • Conte Gracula

      Maggio 10, 2019 at 11:26 am

      Magari usa il genitivo sassone coi sostantivi (non si dovrebbe fare, ma chissà, forse nei secoli passati era più comune. Nell’edizione americana di certi giochi di ruolo fantasy ho visto farlo – e tradurli col genitivo sassone aveva più senso che farlo con la forma contratta del verbo essere).

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      • Lucius Etruscus

        Maggio 10, 2019 at 11:54 am

        Nel film non viene specificato, ma visto che il titolo di almeno due romanzi usa “Desire” e che questa è anche la targa personalizzata della scrittrice, avanzo l’ipotesi che sia il nome della sua eroina ricorrente, quindi il genitivo sassone ci sta 😉

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      • Conte Gracula

        Maggio 10, 2019 at 1:02 PM

        Non avevo pensato alla tendenza USA di usare come nome di persona sostantivi e città 😛

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    • Conte Gracula

      Maggio 10, 2019 at 11:27 am

      En passant, magari hanno sottinteso gli articoli – “L’amore è il tocco di una fiamma” avrebbe già un’altra resa, pur essendo un titolo abbastanza meh…

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