
Siamo ancora in periodo festivo-natalizio, quindi continua la rassegna sull’ammmòre e libri falsi: questa volta tocca al film “Le mie regole dell’amore” (’Tis the Season to be Merry, 2021) di Gary Yates, trasmesso in prima visione da TV8 lo scorso 22 dicembre 2022.
«Vi stupirà sapere che il 67% degli abitanti di Boston è single, e il 90% di questi è in cerca dell’amore. Va bene, sono percentuali inventate ma scommetto di averci quasi azzeccato. Non c’è niente di male a essere single, ma per alcuni rappresenta un problema in tre occasioni: a San Valentino, a Capodanno e naturalmente a Natale.»
A regalarci queste pirle di saggezza è Merry Griffin (Rachael Leigh Cook), che si autodefinisce «esperta di amore e relazioni, scrivo e dispenso consigli sui social da milioni di follower». Questa attività, se vogliamo chiamarla tale, è iniziata quando ha riscosso un enorme successo il suo inserimento delle “regole dell’amore”. Potete scommettere il vostro cuscino a forma di cuore che il “fenomeno social” diventerà un libro cartaceo!

L’editrice nera – perché le scrittrici bianche hanno sempre un’editrice nera – è contentissima dell’uscita di “Conosci le mie regole dell’amore” (Know My Rules for Love), libro che la casa editrice presenterà a Natale e che si spera risolleverà le finanze della società. La forza del libro sta nel raccontare la vera storia di una vera donna, cioè la nostra Merry, che dopo anni passati a dare consigli sull’amore finalmente conosce l’ammmòre: ha incontrato l’uomo perfetto e il suo amore è coronato. Tutto bello, tutto luccicante… ma tutto falso!
Merry ha semplicemente aggiunto un pizzico di fantasia nel libro: non ha incontrato alcun uomo perfetto e dopo anni di consigli d’ammmòre è ancora zitella… ehm, volevo dire single come quel 67% di bostoniani citati all’inizio. Ma se l’editrice lo scopre caccia a pedate prima lei e poi il suo libro.

Per rilassarsi dalla situazione stressante, Merry se ne torna al paesino natale dove scopre che è tornato dai suoi viaggi in giro per il mondo l’ex ragazzo di un tempo: il manzo da allevamento Adam (Travis Van Winkle). Nei romantichelli le donne sono sempre rigorosamente coperte da capo a piè mentre i co-protagonisti devono sempre avere almeno una scena a petto nudo, se l’attore ha il fisico giusto. E meno male che certe “regole” denotavano un cinema maschilista da cancellare…

Mi sento offeso dalla mercificazione del corpo maschile!
Il resto della trama l’avete già capita: ora che l’ex ragazzo ha gli addominali pettinati lei non lo disprezza più come un tempo, lui ha messo la testa a posto, lei ha bisogno in fretta di un amore per giustificare il libro e l’ammmòre cola appiccicaticcio su tutta la vicenda, piena di Natale, lucette, regali e via dicendo.
Ah, essendo una storia romantichella, quindi pensata per un pubblico femminile come il 90% della narrativa contemporanea, arriva immancabile il momento in cui la protagonista dovrà decidere fra due uomini: l’addominevole Adam, alto, manzo e che la fa vibrare anche solo a guardarla, o un rachitico omino che sembra appena uscito dal reparto rianimazione: chissà Merry chi sceglierà fra i due…

Capito che era ingiusto pubblicare un libro pieno di falsità spacciate per “storia vera”, a tempo di record Merry riscrive tutto, raccontando la sua nuova storia con Adam, in cui scopre che non ci sono regole in amore, quindi il titolo del nuovo libro è più che ovvio: “No Rules for Love“.
«Cosa puoi fare quando la realtà è molto più bella della fantasia? Solo gridarlo a squarciagola. Regola numero uno: non esistono regole in amore.»

«Se una regola c’è, non la chiedere a me»: questa massima del Maestro Nek direi che riassume l’intero film, fatto di vuoto con l’ammmòre intorno e tanta banalità. A pensarci forse una regola c’è… anche se è più una “legge”.
«Senza l’amore un uomo che cos’è?
È questa l’unica legge che c’è.»
E con Teorema (1981) di Marco Ferradini direi che possiamo chiudere l’argomento.

L.

Illustrazione di Willgard (da Pixabay)
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