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Parker: Comeback (1997)

Quarta mia tappa nel viaggio tra le avventure del ladro e assassino Parker, nato dalla penna del ruvido scrittore Richard Stark, alter ego “duro” del più mansueto e innocuo Donald E. Westlake.

La volta scorsa ho scelto la 16ª avventura del personaggio e ora la 17ª, e l’ho fatto perché fra i due romanzi passano ben ventitré anni, tempo durante il quale Stark non parlava più con Westlake.

Ho tradotto l’articolo del 2001 con cui Westlake ha raccontato di come per anni Stark gli parlava e gli dettava i romanzi con Parker, poi con Butcher’s Moon (1974) tutto è finito: il suo pseudonimo non è venuto più a trovarlo e l’ispirazione è evaporata.

Stando a Westlake, mentre scriveva la sceneggiatura del film Rischiose abitudini (The Grifters, 1990), tratto dall’omonimo romanzo di Jim Thompson, l’insistenza del regista Stephen Frears perché usasse lo stile Stark ha smosso qualcosa, e una volta conclusa quell’esperienza Westlake ha scoperto che Stark si stava rifacendo vivo. Non ha spiegato come mai ci siano voluto ben sette anni perché il ritorno dell’ispirazione arrivasse in libreria, comunque risale al 1997 questo “Comeback“, ritorno di Parker che nel 2003 Andrea Carlo Cappi traduce per la collana “I Bestseller del Crimine” che curava per la Sonzogno.

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Pubblicato da su Maggio 13, 2024 in Recensioni

 

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Star Trek – Il figlio del passato (1983)

Finché mi dura la fantasia e soprattutto finché trovo romanzi leggibili, continuo ad usare romanzi di Star Trek per “sciacquarmi la bocca” fra un libro e l’altro.

«È difficile farsi un’idea di cosa voglia l’emittente o la casa cinematografica. Hanno accettato l’idea che Spock avesse un figlio, eppure la mia successiva proposta – un romanzo dal titolo To Steal a Starship – l’hanno giudicata “mancante di suspense” e hanno voluto una revisione del soggetto. Sentivo che il furto dell’Enterprise ad opera del Kindred, un’organizzazione criminale al soldo dei Klingon, contenesse la quantità sufficiente di suspense. Invece che perdere tempo a cercare di “innestare” maggiore suspense, ho deciso di ritirare la proposta e riutilizzare la storia in uno dei mondi di mia creazione.»

A parlare è la romanziera A.C Crispin in un’intervista del 1984 che ho tradotto per il Zinefilo, in cui racconta del suo rapporto con gli universi narrativi a cui ha partecipato. Adoro l’autrice perché è subentrata allo svogliatissimo Alan Dean Foster e ci ha regalato Alien Resurrection (1998), uno splendido romanzo-novelization che non si limita a raccontare quello che succede su schermo ma offre più “soddisfazione letteraria”.

Mi sono quindi letto il suo primo romanzo di Star Trek, “Il figlio del passato” (Yesterday’s Son, 1983), numero 4 della storica collana da edicola della Garden Editoriale, con la traduzione della consueta Annarita Guarnieri.

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Pubblicato da su Maggio 9, 2024 in Recensioni

 

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Parker: Luna nuova, buio pesto (1974)

Terza mia tappa nel viaggio tra le avventure del ladro e assassino Parker, nato dalla penna del ruvido scrittore Richard Stark, alter ego “duro” del più mansueto e innocuo Donald E. Westlake.

Ho scelto questa 16ª avventura del personaggio proprio perché già immaginavo quanto poi ho riscontrato: è un romanzo pessimo, una improponibile allungatura di brodo senza alcuna ispirazione, un libro grande il doppio rispetto alle avventure solite di Parker e quello spazio in più è occupato esclusivamente da vuote parole: allora perché l’ho scelto volutamente?
Perché da un’intervista ho scoperto che “Parker: Luna nuova, buio pesto” (Butcher’s Moon, 1974) è l’ultimo romanzo di Stark! Arrivato chiaramente alla frutta, il celebre pseudonimo ha smesso di “parlare” a Westlake, cioè ha smesso di ispirargli nuove avventure di Parker, povero ladro che dovrà aspettare più di vent’anni prima di tornare in libreria.

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Pubblicato da su Maggio 6, 2024 in Recensioni

 

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Star Trek – Spock, il vulcaniano (1978)

Dopo due romanzi di fila su Parker avevo bisogno di “sciacquarmi la bocca” con qualcosa di completamente diverso, perché quindi non tornare a spiluccare dall’universo di Star Trek, che è parte del mio cuore da sempre?

Sono andato quindi a dare un’occhiata all’offerta della storica Garden Editoriale, casa che sul finire degli anni Ottanta è stata convinta da Annarita Guarnieri (come mi ha rivelato lei quando l’ho intervistata) a presentare in Italia alcuni romanzi del già vasto universo Trek, con lei stessa annoverata fra le traduttrici.

La seconda uscita di quella testata italiana da edicola è “Spock, il vulcaniano” (Vulcan!, 1978) di Kathleen Sky, tradotto come detto dalla Guarnieri e giunto in Italia nel settembre 1987.
Avrei voluto trovare notizie sull’autrice ma a parte l’essere moglie di un romanziere fantasy dell’epoca non ho trovato altro, eppure questo romanzo è stato molto amato sin da subito, visto che l’ho trovato citato ovunque, tra riviste e romanzi dell’universo Trek.

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Pubblicato da su Maggio 2, 2024 in Recensioni

 

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Il dono di Barbato (Audible 2023)

Il MACC (Motore ad Alta Coincidenza Cinematografica) non mi molla mai, perciò proprio mentre ho ripreso sull’altro mio blog (“Il Zinefilo”) il ciclo sui “corpi dissacrati“, mio padre mi chiama e mi dice che ha trovato un romanzo bellissimo che devo assolutamente leggere: secondo voi posso credere alla coincidenza di un libro che ripropone oggi un grande tema che ho più volte citato nei miei viaggi sui corpi a pezzi?

Non so se Paola Barbato l’abbia voluto omaggiare apposta o sia un incredibile caso di “coincidenza narrativa”, ma il suo ottimo romanzo “Il dono” (Piemme 2023) – che ho ascoltato in edizione Audible – è chiaramente una reinterpretazione “giallo-italiana” di “Pezzi d’uomo scelti” (…Et mon tout est un homme, 1965) della geniale coppia letteraria Pierre Boileau – Thomas Narcejac.

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Pubblicato da su aprile 29, 2024 in Recensioni

 

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Fatti sotto, Parker! (1963)

Seconda mia tappa nel viaggio tra le avventure del ladro e assassino Parker, nato dalla penna del ruvido scrittore Richard Stark, alter ego “duro” del più mansueto e innocuo Donald E. Westlake.

Visto che, come raccontato, iniziare la serie dal primo romanzo non ha funzionato, nel 2021, ho deciso di andare “a naso” che a quanto pare funziona meglio. Visto così che nel romanzo Flashfire (2000) si legge: «Passò un dito lungo la cicatrice violacea sul fianco sinistro di Parker, appena sopra la vita, dove era passato un proiettile sparato da un uomo di nome Auguste Menlo», mi è nata la curiosità: chi è mai questo Menlo? Scopro così che è un personaggio di un vecchio romanzo e parto alla lettura.

Passo così dal 19° romanzo della saga addirittura al 4°, “Fatti sotto, Parker!” (The Mourner, 1963), con circa quarant’anni di differenza fra i due titoli.

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Pubblicato da su aprile 25, 2024 in Recensioni

 

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Flashfire: fuoco a volontà (2000)

Certe passioni nascono all’improvviso ma soprattutto per caso, addirittura contro ogni pronostico. Così del tutto a sorpresa… mi sono invaghito di Parker, il ladro più duro in circolazione!

Da una quindicina di anni i suoi libri mi ruotano intorno senza mai aver destato in me la curiosità di leggerli, i suoi film mi sono sempre scivolati via e persino parlarne con l’amica Vasquez nel 2021 – sia in occasione del suo guest post che della nostra chiacchierata parkeriana – non è servito: quel 2021 ho provato a leggere la prima avventura del personaggio non arrivando neanche a metà. Non è scattata alcuna scintilla.

Poi lo scorso 4 aprile 2024 il canale in chiaro Nove ha mandato in onda il film del 2013 con Jason Statham, che avevo ignorato nei vari anni di repliche RAI, e nel registrarlo per pura follia collezionistica mi sono detto… perché finalmente non mi decido a recensirlo, dopo averlo ignorato per dieci anni? Per farlo devo ovviamente leggere il relativo romanzo, com’è mia abitudine nel recensire film tratti da libri, visto poi che ho la fortuna di avere la rarissima edizione italiana. E così, per puro caso e malgrado tutte le premesse, è successo. il ladro Parker mi ha… rubato il cuore!

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Pubblicato da su aprile 22, 2024 in Recensioni

 

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Suicidio occidentale (Audible 2022)

Nessuna storia horror mi ha raggelato come l’ascolto della versione in audiolibro di “Suicidio occidentale. Perché è sbagliato processare la nostra storia e cancellare i nostri valori” (Mondadori 2022) di Federico Rampini, una spietata analisi del profondo cambiamento di un mondo da parte di chi ci vive in mezzo da più di vent’anni.

L’autore confessa che nelle sue conferenze in giro per l’Europa per presentare questo libro o per raccontare quanto in esso descritto spesso non viene creduto, perché la sua visione risulta troppo estremista: il problema è che noi dell’America conosciamo solo ciò che ci raccontano film e serie TV, cioè pura finzione dichiarata, fiction e niente più. Mi piace citare sempre l’esempio degli afro-americani, che rappresentano circa il 10% della popolazione americana (lo dice il comico nero Chris Rock!) eppure dagli anni Quaranta ad oggi, grazie ad una legge apposita, sono in TUTTI i prodotti cine-televisivi esistenti, come se ci fosse un nero in ogni casa dei cinquanta Stati d’America.

Se noi crediamo che film e serie siano la verità, è chiaro che poi quando leggiamo (o ascoltiamo) questo saggio non possiamo credere a quanto racconta.

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Pubblicato da su aprile 9, 2024 in Recensioni

 

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Dürrenmatt – I fisici (Teatro 2018)

Continuando nella mia apostasia di leggere teatro in digitale – due feroci tabù violati con un gesto solo! (“Il teatro si vede solo dal vivo”, “I libri si leggono solo in cartaceo”) – ho fatto la mia prima esperienza teatrale con il celebre svizzero Friedrich Dürrenmatt. Molti anni fa avevo trovato su bancarella e letto il suo testo breve Il minotauro (1985), di cui non ricordo nulla ma credo mi fosse piaciuto, mentre questa è la mia prima esperienza teatrale: caso vuole che questa mia esperienza ha combaciato con il ritrovarmi l’autore citato dall’amico TOM (The Obsidian Mirror) nel suo splendido speciale sulla cecità.

Grazie ad Einaudi che nel 2018 l’ha riportato nella sua celebre Collezione Teatro in digitale – quindi non sono il solo apostata in giro! – mi sono gustato “I fisici” (Die Physiker, 1961) di Dürrenmatt.

La vicenda si svolge in un manicomio… pardon, in un «sanatorio privato», “Les Cerisiers” (I ciliegi), una clinica privata dalle parcelle esose gestita dalla dottoressa Mathilde von Zahnd, in cui malgrado l’ambiente di classe è appena avvenuto un omicidio. In realtà, è avvenuto il secondo omicidio, il che fa sospettare che l’ambientino non sia sofisticato come sembra.

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Pubblicato da su aprile 2, 2024 in Recensioni

 

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[Books in Movies] Kickboxer 2 (1991)

In “Kickboxer 2” (1991) di Albert Pyun, seconda avventura della saga della disgraziata famiglia degli Sloane, il maestro Xian (Dennis Chan) mentre aspetta che si svegli il suo allievo intanto si legge il n. 317 (maggio 1990) della testata a fumetti “Avengers” (Marvel), con la storia Business as Usual di John Byrne e Fabian Nicieza, con i disegni di Paul Ryan.

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Pubblicato da su marzo 27, 2024 in Books in Movies