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Io e i miei Lego [8859] Speciale Natale 6

28 Dic

Non ricordo pubblicità su “Topolino” di questo modello, né appare in alcuna foto scattata in famiglia: sebbene quindi non sappia dire in quale Natale sia arrivato, posso affermare con certezza di aver amato visceralmente il Modello 8859, un trattore il cui modello alternativo era uno stupendo camion.

Questo modello ha dietro una bella vicenda, davvero una storia natalizia. Parte però da un ricordo che non so quanto sia vero: il fatto ciò che all’epoca di cui parlo – nei primissimi anni Ottanta – costasse 120.000 lire. Era una cifra talmente enorme che probabilmente ricordo male, ma ormai non so come risalire al vero prezzo: userò le cifre che ricordo ma non datele per sicure.

Visto che questo modello non è stato pubblicizzato su “Topolino” – mia fonte ufficiale Lego – probabilmente devo averlo visto nella vetrina di qualche negozio. Era periodo natalizio quindi cominciai a pressare i miei per averlo in regalo, ma vista l’altissima cifra non fecero neanche la scena: era chiaro sin da subito che non avrebbero mai sborsato un patrimonio tale. Però mio padre strinse un patto con me: quando con la mia paghetta avessi raggiunto il doppio del prezzo, avrei potuto comprare quel modello.

L’intento era chiaro, mio padre voleva responsabilizzarmi sul valore del denaro – ed è un consiglio che rigiro ai genitori di oggi, che non hanno mai messo limiti ai loro figli e conosco ragazzi di vent’anni che fanno spendere cifre folli a genitori talmente folli da assecondarli ancora.
Sono abbastanza sicuro di aver ricevuto una paghetta sin dalle elementari, ma stiamo parlando di spicci, roba che bastava per “Topolino” e magari le figurine: non ricordo proprio d’aver mai raggiunto per esempio le 9.000 lire che costava uno dei Masters of the Universe. Per quello ci voleva un compleanno, una festa comandata o una visita medica. Oppure quell’entità mitologica che non ho mai conosciuto: alcuni la chiamano “bei voti a scuola”. Non so se sia mai esistita…

Quindi in quel Natale dei primi anni Ottanta avevo un sogno da realizzare: racimolare 240.000 lire così da comprare quel modello Lego. Avrei fatto prima a sognare di volare su un altro pianeta, perché sarebbe stato più plausibile.
Invece… arrivò la magia di Natale. All’epoca frequentavamo ancora altri parenti della nostra esageratamente folta famiglia, così quel Natale mi ritrovai a casa di un mio zio – in realtà fratello di mia nonna, ma per tutti era “zio” – circondato da frotte di parenti di cui a malapena sapevo il nome. Iniziò un’usanza a me ignota, che in realtà ho conosciuto solo quell’anno: i bambini piccoli potevano andare a riscuotere fior di bigliettoni sonanti dalle mani rugose di vecchi parenti ignoti, bastava che dicessero quattro parole a caso, che altri scambiavano per “poesia di Natale”. Non ricordo minimamente cosa io abbia detto, ricordo solo il suono da registratore di cassa che emettevano le mie mani mentre strappavo monete dalle mani di parenti ignoti!

Magari è un ricordo falso, magari è una storia che mi si è creata nel tempo, ma ricordo perfettamente il viaggio di ritorno a casa con me che ballavo dalla contentezza e facevo vedere a mio padre, allibito, il montarozzo di soldi che avevo messo insieme: era proprio il doppio del prezzo di quel Lego Techicn, e quindi mio padre sconsolato dovette mantenere la sua promessa.
Che quella sera di Natale io abbia strappato 240.000 lire dai miei parenti mi sembra davvero strano, forse quel modellino costava 60 mila lire e io dovevo trovarne 120, sta di fatto che riuscii comunque a raggiungere il doppio. E al di là se questa storia sia vera o sia nata nel mio cervello di bambino, è un fatto sicuro che io abbia potuto comprare quel Lego Technic.

Non ci sarebbe bisogno di specificarlo, ma quel trattore era la cosa più bella che esistesse al mondo. Va bene che ero piccolo io, ma lo ricordo enorme, e soprattutto ricordo che la posto di guida ci mettevo il panda dei Fabuland, personaggio che purtroppo non sono riuscito a conservare.
Al mondo c’era soltanto una cosa più bella del trattore: il modello alternativo, il camion. Cazzuto e gagliardo…

L’ultimo ricordo da citare è che nei primi anni Novanta, per un rigurgito di nostalgia, costruii di nuovo questo modello: chissà, magari un giorno lo faccio di nuovo…

L.

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9 commenti

Pubblicato da su dicembre 28, 2017 in Etrusco racconta

 

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9 risposte a “Io e i miei Lego [8859] Speciale Natale 6

  1. mikimoz

    dicembre 28, 2017 at 10:42 am

    Il panda che si lavava nella tinozza 🙂
    Dai, anche se non amo i Technic, amo i racconti vintage. Sul prezzo non so che dirti, secondo me erano 60.000£ visti i tempi, e comunque mamma mia… negli anni ’80 stavamo alla grande.
    Ogni parente (anche quello di terzo grado) ti stendeva i soldi.

    Moz-

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    • Lucius Etruscus

      dicembre 28, 2017 at 10:45 am

      Magari se avessimo continuato a frequentarli, avrei beccato soldi anche i Natali successivi, ma sono state esperienze uniche…

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  2. Cassidy

    dicembre 28, 2017 at 10:59 am

    Il rumore del registratore di cassa, mi hai fatto morire mi sembra di vedere la scena 😀 In effetti i soldi dagli zii alla fine sono forse il regalo più gradito, se mai dovessi diventare zio (impossibile sono figlio unico) sarei uno di quelli: “Toh comprati quelli che vuoi” 😉
    Scherzi a parte un modello davvero bellissimo, non so come tu faccia a non rimetterti a giocare, quando passo a casa dei miei e vedo i miei vecchi Lego (ancora tutti montati) mi devo fare gli schiaffi sulle mani 😉 Cheers

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  3. Conte Gracula

    dicembre 28, 2017 at 12:39 PM

    Sembra la scena di Fantozzi in cui i bambini recitano le poesie sceme per ottenere i panettoni d’oro con le gemme per canditi XD

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  4. Emanuele

    gennaio 5, 2018 at 12:12 PM

    120.000 lire era uno sproposito nei primi 90, non oso immaginare 10 anni prima!
    Comunque grazie per aver condiviso questo bellissimo ricordo! Però secondo me hai barato, la cifra la dovevi raggiungere con la paghetta, senza l’aiuto delle mance! 😁
    Inutile che ti dica che accoppiata trattore + Technic non fa per me!

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    • Lucius Etruscus

      gennaio 5, 2018 at 12:26 PM

      Sicuramente ricordo male le cifre, che si sono gonfiate con il passar degli anni, ma il concetto rimane. E con le sole paghette ci avrei messo dieci anni a farmi quel trattore 😀

      Piace a 1 persona

       

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