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[Books in Movies] La casetta degli orrori (1987)

03 Ago

Stasera The Obsidian Mirror presenta la sua recensione nell’ambito del ciclo da lui stesso fondato: “Notte Horror 2021“, evento ispirato alla mitica serie omonima di Italia1.

Mi unisco alla sua recensione del film “La casetta degli orrori” (Doom Asylum, 1987), immonda vaccata di Richard Friedman. Per fortuna dopo la VHS Eagle Pictures d’annata il film è scomparso dalla distribuzione italiana.

Il film segna l’esordio della giovane Kristin Davis, che sarebbe “esplosa” dieci anni dopo nel ruolo di Charlotte nella serie di culto “Sex and the City”. Qui è la semplice ragazzetta da horror, che viene massacrata dal maniaco di turno.

All’inizio però vediamo Kristin intenta a leggere durante il pic-nic organizzato coi suoi amici, tutti destinati a morire male. Ringrazio The Obsidian Mirror per una schermata a così alta definizione.

Il personaggio sta leggendo l’unico saggio di Sigmund Freud noto alla cultura popolare: “L’interpretazione dei sogni” (Die Traumdeutung, 1899), edito in Italia sin dal 1948 per la romana Astrolabio ed oggi disponibile per varie case, come Newton Compton, Baldini & Castoldi, Mondadori, Einaudi, Bollati Boringhieri e via dicendo.

Riporto la trama della Einaudi:

«La notte tra il 23 e il 24 luglio 1895, Sigmund Freud sogna una sua paziente di nome Irma: la donna mostra i segni di un’infezione che si è propagata in gola, provocandole forti dolori. Ma né i sintomi della signora né l’aspetto dei medici che la circondano corrispondono al vero: nel sogno tutto sembra diverso, senza un motivo apparente. Ed è proprio con la cosiddetta «iniezione a Irma» che Freud abbandona definitivamente il metodo dell’ipnosi per lanciarsi in una rivoluzionaria fase di studio dei processi psichici: una ricerca che renderà pubblica all’alba del nuovo secolo, dando alle stampe L’interpretazione dei sogni.
Ma il testo che ha fondato la psicoanalisi, qui riproposto in una nuova traduzione [di Daniela Idra], non è soltanto questo. È anche, come rivela l’introduzione di Stefano Mistura, una particolarissima autobiografia in forma di saggio scientifico, dove confluiscono, attraverso la filigrana dei sogni, molti episodi fondamentali della vita di Freud: dalle fantasie infantili alla drammatica morte del padre, dal timore degli insuccessi al complicato rapporto con il medico e amico Wilhelm Fliess, il primo lettore – e censore – di quello che sarebbe diventato “il libro del XX secolo”.»

Il libro si vede per qualche fotogramma e ovviamente non ha alcun peso nella vicenda, ma fa comunque effetto trovarlo in un filmaccio horror così fetente.

L.

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21 commenti

Pubblicato da su agosto 3, 2021 in Books in Movies

 

21 risposte a “[Books in Movies] La casetta degli orrori (1987)

  1. Austin Dove

    agosto 3, 2021 at 11:13 PM

    Kristin è quella che si sposa con l’ebreo?

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    • Lucius Etruscus

      agosto 4, 2021 at 8:12 am

      Non ricordo così bene la serie, comunque è quella che si sposa con Kyle MacLachlan 😉

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  2. Madame Verdurin

    agosto 3, 2021 at 11:13 PM

    Magari la sceneggiatura nasce da un brutto sogno dello sceneggiatore dopo la classica impepata di cozze…

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  3. Kukuviza

    agosto 4, 2021 at 9:31 am

    e c’ha pure il pennarellone per segnarsi i punti salienti!

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  4. Conte Gracula

    agosto 4, 2021 at 10:56 am

    Secondo, me, Jung si presta meglio al genere fantastico e dunque anche all’orrore. Ma tanto la psicanalisi non è il fulcro del macello 😛

    Però un bel horror junghiano… Yum yum! Una roba con archetipi assassini, un Candyman più introspettivo e meno macellaio, come una storia di fantasmi ma psichiatrica…

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    • Lucius Etruscus

      agosto 4, 2021 at 11:07 am

      Hai carta bianca per scriverlo, una bella fan fiction junghiana non sarebbe male ^_^

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      • Conte Gracula

        agosto 4, 2021 at 1:42 PM

        Dovrei prima studiarmi bene le sue teorie. In passato ho provato a leggere qualcosa di Jung, ma non è per niente facile, richiede dedizione!

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      • Lucius Etruscus

        agosto 4, 2021 at 1:46 PM

        Quindi è chiaro che nessuno sceneggiatore tirerà mai fuori qualcosa da Jung: a giudicare dai copioni, non si dedicano neanche alle basi del mestiere! 😛

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      • Conte Gracula

        agosto 4, 2021 at 1:54 PM

        Vedrai che qualcuno che userà Jung per scrivere una storia horror o thriller salterà fuori, solo che sarà la solita sceneggiatura scritta da un passante che ha avuto un colpo di calore 😂

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      • Lucius Etruscus

        agosto 4, 2021 at 2:35 PM

        Tanto al cinema ogni buona idea finisce per essere smarmellata nella solita sceneggiatura generica, del tipo “protagonista ambita da due uomini diversi” 😛

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      • Conte Gracula

        agosto 4, 2021 at 2:46 PM

        Mi ricorda quando qualcuno disse che si deve scrivere una sceneggiatura impeccabile, così che nelle mani di un incapace possa produrre un film almeno decente 😂

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      • Lucius Etruscus

        agosto 4, 2021 at 2:50 PM

        Temo sia una visione troppo ottimistica, perché prevede esistano film decenti. Esistono film tutti con la stessa identica sceneggiatura, che non ha alcuna origine impeccabile: è un software automatico che sforna frasi fatte per tutti i film 😀

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      • Conte Gracula

        agosto 4, 2021 at 2:52 PM

        Come Lo scrittore automatico di Roald Dahl, solo che quello scriveva solo bei libri 😂

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      • Lucius Etruscus

        agosto 4, 2021 at 3:01 PM

        Qualsiasi sforna-trame automatico lavora meglio di una qualsiasi sceneggiatura.
        Storia d’amore? I due protagonisti si incontrano, è amore istantaneo, ma lui/lei crede che lui/lei sia già fidanzato e si inseguono per cento minuti di equivoci.
        Storia d’azione? Hanno rapito il figlio/figlia/moglie/sorella del protagonista: madornale errore.
        Storia di supereroi? Il Joker di turno vuole conquistare il mondo con un esercito di due uomini, ridendo da solo, mentre l’eroe deve deve capire il valore della famiglia prima di diventare super.
        E via così: tutto uguale, tutta poltiglia da ripetere identica film dopo film. A “paroliamo” sono uscite fuori frasi molto più dense di una qualsiasi sceneggiatura hollywoodiana 😀

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      • Conte Gracula

        agosto 4, 2021 at 3:13 PM

        Esiste un gioco chiamato “Anime party” se ricordo bene: sono tantissime carte con parole varie, alcune legate a serie animate celebri. Ogni giocatore usa un certo numero di carte come ispirazione per proporre un soggetto per una serie animata e cerca di far votare la propria.
        Nel giro di prova che ho fatto, ho proposto un campionato di dominatrici sadomaso su robottoni 😂
        Non sono certo che non ci sia già qualcosa del genere in Giappone, ma mi sembra abbastanza nuova 😛

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      • Lucius Etruscus

        agosto 4, 2021 at 3:14 PM

        Quand’anche esistesse, sarebbe un’opera sola, e sarebbe bello vederla. Invece delle trame-tipo, peggiori di quelle casuali, ne escono almeno cento l’anno!

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  5. Obsidian M.

    agosto 4, 2021 at 2:06 PM

    Nessuno forse se lo ricorda più ma non fui io a fondare quest’iniziativa. Me ne “appropriai” solo perché chi aveva in origine lanciato il sasso poi nascose la mano… e mi ritrovai questo sasso rovente in mano da gestire.

    Il libro di Freud ha la stessa valenza degli occhialoni: comunicare nerditudine. Nessun libro è in grado di evocarne di più….

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    • Lucius Etruscus

      agosto 4, 2021 at 2:37 PM

      Che poi la nerditudine della ragazza non aveva il minimo peso nella trama. Boh…
      Comunque ormai sei tu il “colpevole” di Notte Horror, il “ragazzo immagine” 😀

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