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X-Files (5×20) La fine (X-Lucius)

02 Ago

La nostra amica Vasquez è leggerissimamente appassionata della serie TV “The X-Files” e, scherzando con lei, ho fatto un commento frizzante di troppo sulla celebre serie – che notoriamente non ho mai amato – e per pagare pegno ho accettato di vedere alcuni episodi particolarmente “pseudobiblici”, scoprendo tali e tante chicche che devo per forza lanciare la rubrica “The X-Lucius“!

Ecco, a puntate, i “casi X” che Vasquez mi ha sottoposto.


“La fine”
(5×20, 17 maggio 1998
In Italia: 14 marzo 1999)

Il 19 giugno 1998 esce nei cinema americani e canadesi (storica ambientazione della serie) “X-Files. Il film“, e per l’occasione si è fatto un ottimo lavoro di organizzazione, perché un mese prima è andato in onda questo ultimo episodio della quinta stagione che… chiude tutto, e lo chiude con il botto! Mi sento di dire che quel mese di distanza dalla fine dell’ultimo episodio all’uscita del film sia stato particolarmente doloroso per gli X-Fan.

La vicenda si apre su un torneo di scacchi dal pubblico esagerato: ma quando mai il “nobil giuoco” attira così tanti spettatori? La spiegazione la trovate più avanti in questa pagina. Segnalo subito che per saperne di più sulla partita a scacchi oggi, dalle 9, c’è il mio approfondimento sul blog “CitaScacchi“.

Temo che gli spettatori dei tornei di scacchi siano molti di meno

Come fossimo tornati ai tempi di 007 Dalla Russia con amore (1963), in cui una partita a scacchi introduce la storia, vediamo il campione americano Gibson (Jeff Gulka) affrontare il campione russo (Orest Blajkevitch) malgrado sia solamente un bambino. È chiaro che c’è qualcosa sotto, visto che un misterioso cecchino vuole uccidere giovane scacchista.

Questa partita non potrà finire bene

In realtà questa è la grande intuizione di Fox Mulder, mentre tutti i colleghi dell’FBI sono convinti che il cecchino mirasse al campione russo, che in effetti è stato ucciso dal suo proiettile. Non stupisce che organizzando la riunione siano stati chiamati tutti gli agenti tranne Mulder, che proprio per questo non poteva mancare.

Galeotta fu la riunione, perché così Mulder può incontrare una persona del suo passato, l’agente Diana Fowley: mi piace pensare che papà Chris Carter, sceneggiatore di quest’ultimo episodio, abbia voluto creare un super-collegamento-citazione-gioco-metanarrativo da sbarco.

Da quello che ci viene raccontato, la Fowley e Mulder si sono conosciuti nel 1991, sono stati sentimentalmente legati per un po’ e poi si sono lasciati, prendendo strade diverse. Visto che la Fowley è interpretata da Mimi Rogers, sento sghignazzare Chris Carter dietro il copione… perché guarda caso l’attrice ha incontrato David Duchovny nel 1991, ammucchiandosi insieme per il filmaccio “Sacrificio fatale” (The Rapture) di Michael Tolkin e poi prendendo strade diverse.

Quel 1991 in cui David e Mimi si conoscevano, ammucchiandosi

Se mi sembra di sentire Chris Carter sogghignare, sento invece le maledizioni che in quei primi Novanta hanno lanciato i poveri spettatori di Sacrificio finale, perché la Penta Video l’ha portato in VHS promettendo una torbida storia di bollenti passioni, con ammucchiamenti d’ogni sorta, tipo sex-tetris, e in effetti i primi minuti del film – che mi sono visto, cedendo alla curiosità – lasciano sperare che le frasi di lancio siano state vere. Ma poi, finiti i primissimi minuti, ci troviamo davanti alla verità: è una moralità religiosa di quelle che fanno male, è un film evangelico di una bruttezza da far piangere tutti i santi del calendario.

Mimi Rogers interpreta un’atea che di giorno fa un lavoro odioso e di notte fa orge a manetta con chiunque incontri per strada, tipico comportamento degli atei. Incontra David Duchovny, muscoloso e capellone, che è ateo pure lui, e infatti una volta ha ucciso un tizio per soldi: quale ateo non l’ha fatto? I due vivono una vita atea finché la donna non è benedetta dalla luce del Signore, avendo trovato Dio prima che Dio trovasse lei, e con due o tre parole converte pure Duchovny, diventando entrambi due profeti della Parola.

Mimi e David, da atei orgiastici a pii sposi all’ombra del Signore

Visto che sta per arrivare l’Apocalisse, Mimi decide di andare a vivere nel  deserto, perché così quando Dio la chiamerà la potrà vedere bene, che in città magari con tutti quei palazzi si confonde. Anticipando di quindici anni il copione del celebre episodio 16×19 (2006) de “I Simpson”, Mimi fa la Homer della situazione, convince tutti a seguirla nel deserto perché sta per arrivare quella Rapture del titolo, quella “presa a sé” da parte di Dio che Left Behind, lascia indietro i peccatori, ma quando poi non succede niente la prendono per matta. E invece poi l’Apocalisse arriva, tutto il mondo è distrutto e Mimi fa a tutti il gesto dell’ombrello: e mo’ vaa pijate ’nder culo!

Sacrificio finale è mille volte peggio di come l’ho raccontato, se Chris Carter l’ha beccato in qualche videoteca deve aver riso per settimane di questa buffonata di proporzioni apocalittiche, e mentre lo vedeva deve essersi detto: «Devo tirare un qualche scherzo a Duchovny e ai suoi capelli inguardabili: in qualche modo devo fargli sapere che io so, che ho visto questo film immondo».

Per me è questa l’origine dell’agente Diana Fowley.

Io ho visto apocalissi che voi atei non potete immaginare

Il piccolo Gibson c’ha la leggenza, cioè legge nelle menti delle persone con la sola forza del pensiero, il che potrebbe aiutare in molti modi la nostra civiltà… e invece Mulder è un egoista da competizione: Gibson gli serve perché così potrà risolvere tutti gli X-Files. Quindi al mondo non esiste altro che i suoi X-Files.

Di nuovo la spiegazione che viene fornita per giustificare i poteri del bambino è un parlottio senza alcun criterio:

«Tutti noi possediamo geni inutilizzati che sono detti quiescenti, gli scienziati non sanno a cosa servono, perché esistono e da dove vengono.»

Voglio sperare che sia una frase umoristica, concepita solo per sbrigare in due parole una questione che palesemente Carter non ha tempo né voglia di affrontare, perché basta leggere il primo libro di biologia evolutiva che vi capita davanti per sapere che sono noti da parecchio quei geni “quiescenti” e che la frase di Mulder è totalmente sballata.

Mi sa che invece di parlare di biologia dovrei imparare a giocare a scacchi

Riuscire a capire la funzione dei geni “attivi” è impresa molto ardua, figuriamoci quelli “inattivi”, ma è noto sin da tempo che essendo l’essere umano una macchina costruita malissimo, che un dio dovrebbe vergognarsi di considerare la propria migliore creazione, porta in sé la spazzatura genetica di decine di milioni di anni di evoluzione. Abbiamo roba genetica che non ci serve da milioni di anni ma visto che non c’è alcun “progetto intelligente” quella roba si limita a stare lì, per fortuna dormiente perché di solito quando questi geni si svegliano fanno solo danni.

In quella discarica genetica che è il corpo umano, che qualsiasi ingegnere vero (non quelli di Ridley Scott!) costruirebbe meglio con trenta euro, di geni non utilizzati ce n’è a secchiate: perché mai dunque a questo bambino gli si sono svegliati i geni della leggenza?

«Esiste una vecchia bistrattata teoria legata al preistorico avvento di astronauti alieni.»

Con quest’altro brandello di discorso inconcludente finisce la “spiegazione”, che ovviamente non spiega nulla. Cosa vuol dire, che il giovane Gibson sarebbe il discendente genetico dei nostri progenitori alieni? E perché lui sì e non suo padre, suo nonno, il suo bisnonno e via per diverse milionate d’anni? O forse questi visitatori alieni sono arrivati mercoledì scorso?

Curioso poi che in questo chiacchiericcio inconsistente venga data per “vecchia” e “bistrattata” una teoria invece più che viva, da sempre usata dai narratori horror, molto amata fra gli appassionati e riportata al cinema con Prometheus (2012), che in quanto a plausibilità scientifica è di gran lunga inferiore ad “X-Files”.

Tranquilli, che ora ci penso io a mandare in fumo l’episodio

A completare le frasi senza senso snocciolate in questo ultimo episodio arriva il nostro amico Fumatore, che dovrà occuparsi del bambino con la leggenza mediante un gioco di intrighi decisamente scacchistico.

«Tutto è un gioco, lo scopo è mangiare le pedine una ad una fino allo scacco matto.»

Mi permetto di dissentire, visto che mangiare le pedine non è assolutamente condizione necessaria per vincere: un giocatore può dare scacco matto all’avversario anche senza mangiargli una sola pedina! Capisco l’esigenza si usare una similitudine scacchistica, ma è uscita davvero maluccio.

Un ultimo sguardo all’ufficio di Mulder, prima che il fuoco lo divori

Malgrado tutto, l’episodio mi è piaciuto, è stato divertentissimo vedere Scully fissare acida la panterona Fowley, col suo passato romantico con Mulder che chissà, magari sarà pure futuro. Però certamente il pezzo forte dell’episodio è il falò finale in cui finisce l’ufficio di Mulder, con tutti gli X-Files cartacei finiti in fumo. È davvero la fine, oltre che un fenomenale gancio narrativo per l’imminente film al cinema.

Come sempre vado a trovare il nostro amico Andy Meisler per saperne di più sull’episodio, ma nel suo saggio “Resist or Serve. The Official Guide to The X-Files” (HarperCollins 1999) lo trovo emotivamente scosso, perché per lui questo The End è l’ultimo episodio della serie, con quel finale che gli ha straziato il cuore. È l’episodio che chiude il suo libro quindi la commozione riempie lo spazio tra ogni riga di testo.

Meisler mi racconta che Chris Carter ha voluto omaggiare la città che ha ospitato le lunghe riprese della serie e così in questo episodio siamo davvero a Vancouver, non nella solita città ricostruita a Vancouver. Tutti si rendono conto che è assurdo, visto che il Canada non fa parte degli Stati Uniti e quindi l’FBI non ha alcuna giurisdizione, ma Carter sente che Vancouver si meritava una citazione dichiarata almeno in un episodio.

Il produttore Joseph Patrick Finn ha inoltre un curioso compito: far partecipare più abitanti di Vancouver possibili all’episodio finale della serie. L’idea è che invece di organizzare un torneo di scacchi credibile, cioè con un pubblico decisamente contenuto, si vada a girare al palazzo dello sport GM Place di Vancouver e si metta un annuncio: chiunque della città voglia parteciparre alle riprese come spettatore, ha libero accesso.

«La nostra speranza era che si presentassero almeno in cinquemila, così da creare alla perfezione l’idea di un torneo affollato: quando invece siamo arrivati a dodicimila volontari abbiamo dovuto dire basta, perché oltre quella cifra c’erano rischi per la sicurezza.»

Fra quei dodicimila che assistono al torneo di scacchi c’è gente che ha vinto il diritto di stare là mediante trasmissioni radiofoniche locali, celebrità locali, ogni tipo di “vancouveriano” possibile che ha dedicato un giorno a settimana a partecipare alle lunghe riprese della scena. Che poi alla fine non sono state riprese tradizionali bensì un “concerto di fine stagione”.

Durante le lunghe pause tra una ripresa e l’altra gli schermi mandavano video vari, e a un certo punto si sono presentati anche i due protagonisti Anderson e Duchovny a rispondere alle domande del pubblico. Insomma, un vero e proprio “concertone” gratuito dedicato a quegli abitanti cittadini che da anni sopportavano le troupe della Fox in giro a chiudere il traffico per le riprese.

Un mare di appassionati spettatori di Vancouver riempie lo sfondo

L’ultimo giorno di riprese è pieno di emozione. A Meisler l’assistente regista Tom Braidwood racconta che l’ultima scena girata dell’episodio si svolge nella stessa corsia d’ospedale della prima ripresa della serie a cui lui aveva partecipato, anni prima. «Ero così teso che gridai “Azione!” prima del regista».

Il 29 aprile 1998, l’ultimo degli otto giorni programmati per girare questo episodio, insieme al copione giornaliero ci sono due lettere personali dirette a tutti. La prima è del produttore Finn:

«Ricorderò per sempre il vostro spirito indomabile, la vostra energia instancabile, la vostra generosità reciproca e il vostro appetito insaziabile per il divertimento. Non perdete mai queste qualità. Grazie per tutti i bei ricordi».

La seconda lettera è del regista e produttore R.W. Goodwin, che scrive praticamente la stessa cosa, ringrazia per i cinque anni di lavoro della migliore squadra mai esistita nel cinema ma aggiunge: «Non voglio dirvi addio perché non vado da nessuna parte e so che lavoreremo ancora insieme a qualcosa. Perciò arrivederci. Vi amo tutti». Il motivo è che Goodwin non appare nei crediti degli episodi successivi di “X-Files”, né in altri prodotti Fox: riappare nel 2000 fra i produttori della serie Warner “Il fuggitivo”. Il suo è davvero un addio a X-Files.

La vogliamo fare una marchetta? Anzi, facciamone tre…

In chiusura merita di essere citata la tripla marchetta presente in questo episodio, in cui cioè la Fox pubblicizza ben tre sue serie animate in rapida sequenza. Infatti ogni volta che vediamo il piccolo Gibson questi sta seduto in terra a guardare la TV, l’unico suo sfogo in cui non sente i pensieri di chi gli sta davanti. Nelle tre scene che ci vengono presentate la TV trasmette in ordine:

  • I Simpson“, episodio 9×05 (2 novembre 1997, in Italia dal 20 settembre 1998) dal titolo La famiglia Cartridge;
  • Silver Surfer“, episodio 1×03 (21 febbraio 1998, in Italia dal 2003 su satellite) dal titolo Le origini di Silver Surfer, parte 3;
  • King of the Hill“, episodio 1×08 (23 marzo 1997, in Italia dal 2003 su satellite), dal titolo La cattiveria ha le gambe corte.

Tre serie animate targate Fox quasi contemporanee che creano un problema al doppiaggio italiano: che fare con quelle scene in cui si sentono parlare i personaggi animati? Di solito si lascia tutto non tradotto, non avendo peso all’interno della trama, ma stavolta troviamo tutti e tre i cartoni in TV con una voce italiana… e due di quelle serie non sono ancora uscite in Italia!

Giuro che ignoravo esistesse una serie animata su SIlver Surfer

Se infatti quella puntata de “I Simpson” era andata in onda sei mesi prima sulla stessa Italia1, le altre due serie arriveranno solo nel 2003 e solo su SKY (a pagamento), quindi in entrambi i casi assistiamo a un doppiaggio ante litteram.

In questo episodio di “X-Files” Homer e Marge Simpson dicono le stesse cose che avevano detto sei mesi prima su Italia1, anche se con voci diverse – sarebbe bello un giorno scoprire chi sono questi due doppiatori che scimmiottano Tonino Accolla e Liù Bosisio – mentre per quanto riguarda le altre due serie il testo è ovviamente molto diverso da come verrà doppiato nel nuovo millennio: magari poi ci farò un video su YouTube per mettere a confronto i vari doppiaggi italiani.

Quanto ho adorato questa serie, peccato non abbia avuto successo qui da noi

Ringrazio Vasquez per il contagio memetico e ricordo la recensione di questo episodio dell’amico SamSimon.

L.

da “l’Unità” del 14 marzo 1999

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27 commenti

Pubblicato da su agosto 2, 2021 in Uncategorized

 

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27 risposte a “X-Files (5×20) La fine (X-Lucius)

  1. Evit

    agosto 2, 2021 at 9:09 am

    Vasquez, finirà che Lucius ci gioca pure ai videogiochi di X files!

    Piace a 2 people

     
    • Vasquez

      agosto 2, 2021 at 9:53 am

      😁 Manca tanto così, guarda!

      Piace a 1 persona

       
      • Lucius Etruscus

        agosto 2, 2021 at 10:05 am

        Se fossi uno che gioca, starei già a risolvere X-casi! All’epoca provai pure il videogioco di “Law & Order”! 😀

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      • Vasquez

        agosto 2, 2021 at 10:22 am

        Ce l’avevo, un videogioco di X-Files, un punta-e-clicca in 4 dischetti mi pare per PS1, ma era RoccoTarocco e funzionava sì e no il primo dischetto. Per cinque-diecimilalire cosa vuoi di più, un Lucano? 😛

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      • Evit

        agosto 2, 2021 at 10:35 am

        Il gioco per PSX dicono che sia il migliore.

        Piace a 1 persona

         
      • Lucius Etruscus

        agosto 2, 2021 at 4:10 PM

        Un ospite verrà nei prossimi giorni su questo blog a raccontarci per filo e per segno la verità videoludica che è là fuori, per chi vuole credere 😛

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      • Evit

        agosto 2, 2021 at 6:43 PM

        Voglio credere che ce ne sia uno decente “là fuori”

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      • Lucius Etruscus

        agosto 2, 2021 at 4:08 PM

        Vedrai che questa settimana sul blog avrai pane per i tuoi denti, in quanto a videogiochi di X-Files! ^_^

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      • Evit

        agosto 2, 2021 at 10:26 am

        Gli mandiamo la PlayStation e il gioco, oppure quel punta e clicca per PC… 😄

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      • Vasquez

        agosto 2, 2021 at 10:34 am

        “Dai dai dai!”

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      • Lucius Etruscus

        agosto 2, 2021 at 4:09 PM

        Sono infognato con “Galaxy of Heroes” di Star Wars, ma se becco un gioco di X-Files non è escluso che ci provi, per curiosità 😉

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  2. Vasquez

    agosto 2, 2021 at 10:04 am

    Duchovny e la Rogers incastrati tipo sex-tetris con Scully che li guarda e rosica mi hanno fatto cascare dalla sedia😁

    Ovviamente non potevo non andare a verificare le voci dei doppiatori dei Simpsons, con la conclusione che è praticamente impossibile (almeno per me) capire chi siano: i due storpiano le loro voci così tanto per farle somigliare a quelle di Accolla e della Bosisio da rendersi praticamente irriconoscibili.

    Se avrei voluto essere in quel palazzetto dello sport a Vancouver? Madonna!!! 😍

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    • Lucius Etruscus

      agosto 2, 2021 at 10:07 am

      Capisci quindi che hanno dovuto fermarsi a 12 mila se no scoppiava il palazzetto? Pensa, sei lì e ti arrivano i due attori a intrattenerti fra una ripresa e l’altra 😛
      Il film religioso della Rogers è roba fatale: dovrebbero aprire un X-File su quello!!! 😀

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      • Vasquez

        agosto 2, 2021 at 10:24 am

        Zitto zitto zitto! Mi si sono drizzati i peli sulla nuca al pensiero di essere la numero 12.001!

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  3. Sam Simon

    agosto 3, 2021 at 7:13 PM

    Ho letto un po’ con un occhio solo per evitare spoiler, però grazie della menzione e… Non vedo l’ora di arrivarci alla fine della quinta e al film (che in realtà ricordo già abbastanza bene)! :–D

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    • Lucius Etruscus

      agosto 3, 2021 at 7:21 PM

      Vasquez mi ha segnalato solo episodi “alti”, ma vedrai che prima o poi passo anche per episodi che hai recensito e verrò a bussare da te ^_^

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  4. Sam Simon

    febbraio 15, 2023 at 5:09 PM

    Ti è scappato un mi è piaciuto, l’ho visto! :–P

    Grande episodio, tanti spunti, ed è interessante vedere come alcuni lo considerino la fine della serie. Per altri è l’ultimo della settima. Poi finì in la nona. E poi con l’undicesima! X–D

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    • Lucius Etruscus

      febbraio 15, 2023 at 5:11 PM

      Ogni cuoricino di fan ha un suo “ultimo episodio”, perché magari la perdita delle gelide ambientazioni canadesi è stato un grosso cambiamento per la serie, o per altri motivi. Il fandom è un brutto posto 😛
      Comunque sì, l’ho visto con piacere e inseguire i vari spunti l’ho adorato.

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      • Sam Simon

        febbraio 15, 2023 at 8:01 PM

        I fan di TXF non erano omogenei: chi voleva i monster-of-the-week, chi voleva la mythology finché rimaneva misteriosa, chi voleva l’amore tra Mulder e Scully, chi voleva l’ironia, chi voleva la serietà… Che delirio! X–D

        Piace a 1 persona

         

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