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[Books in Movies] Signore e signori, buonanotte (1976)

05 Feb

Risale addirittura al 27 agosto 2017 la mail di Ivano Landi che mi segnala una deliziosa citazione letteraria in un film, che con la mia consueta velocità e prontezza… ci ho messo più di cinque mesi ad elaborare! Fare mille cose non sempre significa farle in tempi rapidi…
Visto che ieri sera, 4 febbraio 2018, RaiStoria ha mandato in onda il film “Signore e signori, buonanotte” (1976), è davvero il momento di parlarne.

In questo film antologico dal grande cast tecnico-artistico l’episodio su una numerosa ed affollata famiglia di Napoli viene “commentato” dal professor F.R. Schmidt, sociologo dell’Università di California: un modo per Paolo Villaggio di rispolverare il suo storico personaggio del Professor Kranz, tedesco di Cermania che porterà anche al cinema due anni dopo con il film omonimo, per la regia di Luciano Salce.
Per motivi misteriosi la signorina del filmato presenta il personaggio chiamandolo Ludwig Joseph Schmidt, malgrado la didascalia specifichi F.R…

Villaggio/Schmidt afferma di aver scoperto un piccolo saggio di Jonathan Swift, autore ben più noto in Italia per I viaggi di Gulliver – temo che sia noto solo per quello! – un discorso tenuto al Parlamento di Londra in cui si occupa della sovrappopolazione dei bambini irlandesi. Ovviamente Schmidt riassume a modo suo la soluzione dell’eccesso di bambini per le strade: un campo di concentramento seguito da bambini utilizzati come pietanze!

Per il discorso completo di Swift rimando a Filosofico.net, quello che mi preme è che nel film viene mostrato “Una modesta proposta” (A Modest Proposal, 1729) edito da R. Aregna, Editore di Fabriano, di cui non ho trovato notizia.
Portato in Italia da Casini già nel 1959, all’epoca del film esisteva solo l’edizione Sugar Editore 1967: forse stuzzicata dall’idea, la Rizzoli ristampa il saggio il successivo 1977.

Malgrado il saggio sia vero, dunque, quello mostrato dal film è in odore di pseudobiblion

L.

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10 commenti

Pubblicato da su febbraio 5, 2018 in Books in Movies

 

10 risposte a “[Books in Movies] Signore e signori, buonanotte (1976)

  1. Conte Gracula

    febbraio 5, 2018 at 8:46 am

    Lo pseudolibro di un libro che esiste per davvero? Loro sì che sapevano divertirsi! XD

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    • Lucius Etruscus

      febbraio 5, 2018 at 8:50 am

      L’alternativa era pagare i diritti alla casa editrice per mostrare la copertina, così invece è un gioco letterario gratuito.
      Poi invece magari quell’edizione esiste sul serio, ma non ne ho trovato traccia.

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      • Conte Gracula

        febbraio 5, 2018 at 9:03 am

        Oggi sarebbe l’editore, a pagare per la marchetta!

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      • Lucius Etruscus

        febbraio 5, 2018 at 9:06 am

        Credo che anche all’epoca funzionasse così, e che tutte le marchette librarie che presento qui siano a pagamento. Il problema è che un editore paga per inserire un suo libro in una trama che di solito non c’entra niente. Invece qui è la trama stessa a vertere su un libro, quindi immagino che la produzione avesse dovuto chiedere all’editore se poteva mostrare il suo libro, mettendosi d’accordo. Forse non si sono messi d’accordo o forse la produzione ha preferito evitare problemi inventandosi un’edizione. Sempre partendo dall’assunto che sia un’edizione inventata, cosa di cui non sono sicuro.

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  2. mikimoz

    febbraio 5, 2018 at 12:51 PM

    Sì, visto che non si vede, credo anche io che sia semplicemente un libro a caso, vecchiotto…^^

    Moz-

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  3. zoppaz (antonio zoppetti)

    febbraio 6, 2018 at 9:47 am

    Dunque la consuetudine di mangiare i bambini non è tradizione solo comunista, è stata anticipata da un irlandese! A parte gli scherzi anche le analoghe teorie eugenetiche del nazismo erano state anticipate da sociologi americani, ma senza il taglio satirico swiftiano.

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    • Lucius Etruscus

      febbraio 6, 2018 at 9:55 am

      «Un Americano, mia conoscenza di Londra, uomo molto istruito, mi ha assicurato che un infante sano e ben allattato all’età di un anno è il cibo piú delizioso, sano e nutriente che si possa trovare, sia in umido, sia arrosto, al forno, o lessato» (Swift, “Una modesta proposta”)
      Come vedi, gli americani sono sempre primi!

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      • zoppaz (antonio zoppetti)

        febbraio 6, 2018 at 10:14 am

        sì sì… ma l’americano di Swift era ironico, quelli cui mi riferivo non lo erano affatto, la loro storia è ricostruita per es. in Paolo Nori, “Si sente? Tre discorsi su Auschwitz”, in modo splendido e rigoroso, ma leggero.

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  4. Ivano Landi

    febbraio 6, 2018 at 11:56 am

    Ed ecco che alla fine è arrivato pure lui! Sai che durante la visione del film non avevo notato la divergenza tra il nome del professore nella didascalia e quello detto dall’intervistatrice? F. starà per Franz…

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    • Lucius Etruscus

      febbraio 6, 2018 at 12:01 PM

      Temo anch’io che originariamente lo sketch prevedesse un inside joke che poi si è perso nel doppiare la presentatrice. Grazie ancora delle dritte, anche se non sono veloce a presentarle 😛

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