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[MGE] Joe Coker, “Unchain My Heart” (1987)

La rubrica MGE (Musica per Giovani Etruschi) racconta della mia formazione musicale giovanile mediante i mitici videoclip dell’altrettanto mitico canale noto come Videomusic. I giovani alla lettura sono avvertiti: si parla dei veri anni Ottanta, quelli cari a noi stagionati!


Fra i primi videoclip registrati nella gloriosa èra di VideoMusic, o almeno nel momento in cui il canale è stato scoperto da me e mia madre, c’è “Unchain My Heart” (1987) di Joe Cocker, titolo che ha messo in difficoltà le nostre conoscenze di inglese. Una volta scoperto che “chain” vuol dire “catena” ci siamo convinti che il cantante invitasse una donna a “incatenargli il cuore”, poi però mi sono accorto dell’un- privativo, quindi è… “scatena il mio cuore”? No, “decatena il mio cuore”… mmm, in italiano qual è il contrario di “incatenare”. Alla fine optammo per un “liberami il cuore”, che però suona malissimo. Cos’è ’sto cuore, un bagno da tenere libero?

Io non ho mai seguito la musica, sentivo quello che sentivano i miei genitori e visto che loro raramente conoscevano i nomi dei cantanti che passavano per radio, o gli autori delle sconosciute canzoni che fischiettava mio padre, in quel 1987 ero totalmente digiuno di nozionismo musicale, quindi rimasi freddo davanti all’entusiasmo di mia madre: “Guarda, è tornato Joe Cocker”. Perché, dov’era stato? E soprattutto, chi era?

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Pubblicato da su Maggio 4, 2022 in Ricordi

 

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[MGE] Bros, “Drop the Boy” (1988)

La rubrica MGE (Musica per Giovani Etruschi) racconta della mia formazione musicale giovanile mediante i mitici videoclip dell’altrettanto mitico canale noto come Videomusic. I giovani alla lettura sono avvertiti: si parla dei veri anni Ottanta, quelli cari a noi stagionati!


Oggi Luke Goss è uno dei più fulgidi Eroi della Z, nel mio blog “Il Zinefilo” ho recensito molti suoi filmacci, eppure quando ho iniziato ad essere suo spettatore non avevo riconosciuto in lui uno dei due fratelli cantanti che aveva tormentato la mia adolescenza.

Per un ristretto numero di anni, fra il 1988 e il 1992 (circa), due fratelli gemelli ventenni – Matt e Luke Goss – hanno scalato le classifiche e venduto milioni di album con il semplice nome Bros.

La mia giovane mente da Etrusco quattordicenne quel 1988 era molto sensibile alle canzoni che passavano per Videomusic, perché avevano il vizio di piantarmisi in testa e non andarsene più. Il mio incubo peggiore pera “Drop the Boy” (1988), uno dei successi dei Bros che per qualche strana concatenazione di note e contagio memetico… mi infestava per giorni!
Quando ho registrato il videoclip non ho notato l’effetto, ma poi mi sono reso conto che per giorni interi la canzone non faceva che martellarmi il cervello, e dovevo concentrarmi su qualche altra canzone altrettanto potente per riuscire ad avere l’effetto “chiodo-scaccia-chiodo”. Quale sarà stato il segreto dei due fratelloni?

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Pubblicato da su aprile 27, 2022 in Ricordi

 

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[MGE] Sting, “We’ll Be Together” (1987)

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Mi ha sempre stupito come Sting sia un cantante amatissimo, soprattutto nell’Italia in cui vive da anni, eppure fra le (poche) sue canzoni che ho sentito citare negli ultimi trentacinque anni non ho MAI trovato la prima con cui l’ho conosciuto.

Nel 1987 non avevo idea di chi fosse Sting men che meno che due anni prima si fosse sciolto il gruppo dei Police, con cui era diventato famoso. Ancora oggi, dopo tutti questi decenni, le uniche canzoni dei Police che vengono regolarmente riproposte sono Roxanne e Don’t Stand So Close To Me: possibile non ne abbiano scritte altre? Se l’hanno fatto, sono tutte dimenticate.

Il debutto da solista di Sting era un grande successo ma, di nuovo, per me era solo uno dei tanti cantanti ignoti che VideoMusic mandava in onda, anche se con qualcosa in più: una canzone dal ritmo irresistibile e un videoclip delizioso. Per questo mi stupisce che in tutti questi decenni non abbia MAI sentito citare anche solo di sfuggita “We’ll Be Together” (1987). Ci sarà un motivo se su YouTube ha solo quattro milioni di visualizzazioni, contro i 140 milioni del quasi coevo Englishman in New York.

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Pubblicato da su aprile 20, 2022 in Ricordi

 

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[MGE] “Paid in Full – Hoggiappagato” (1987)

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Accanto ai tormentoni che sentivi anche nei bar e sulla spiaggia – che odiosa l’abitudine della radio a tutto volume da portarsi al mare, così che tutti potessero sentire la tua musica! – c’era anche tutt’altro tipo di tormentoni: quelli che nessuno sapeva canticchiare.

Mia madre è sempre stata un’appassionata di rap, dovrei ancora avere da qualche parte il disco in vinile di Rapper’s Delight, quel brano che decenni dopo un trio di cantanti spagnole trasformò in tormentone storpiandone l’incipit (ricordate aserejè?) Quando Videomusic cominciò a trasmettere videoclip rap questi entrarono immediatamente nelle VHS antologiche della nostra famiglia, a partire – se la memoria mi assiste – proprio dalla mitica “Paid in Full” di Eric B. & Rakim.

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Pubblicato da su aprile 13, 2022 in Ricordi

 

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[MGE] Black, “Wonderful Life” (1987)

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Come visto la settimana scorsa, con Twist In My Sobriety, anche una canzone diversamente allegra e frizzante può diventare un tormentone e riscuotere un enorme successo, per di più se seguita da un videoclip monocromatico e, di nuovo, diversamente frizzantino. Non stupisce quindi il grande ma soprattutto duraturo successo di “Wonderful Life” (1987)

Prima del rifacimento di Giuliano Palma (2001), prima di quello di Zucchero (2007), c’è quello di Black (Colin Vearncombe), cantante di Liverpool scomparso nel 2016. Anche in questo caso non mi è più capitato niente di suo, dopo quella canzone che ne segnò il debutto artistico, ma anche se si fosse fermato lì penso che avrebbe vissuto bene lo stesso.

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Pubblicato da su aprile 6, 2022 in Ricordi

 

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[MGE] “Twist In My Sobriety” (1988)

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Visto che l’amica Vasquez me l’ha segnalata, e visto che comunque era in scaletta sin dalle prime volte che ho pensato a questa rubrica, ne approfitto per parlare di Tanita Tikaram.

Oggi come nel 1988 quello che viene chiamato “tormentone” di solito è una canzone molto orecchiabile, con un ritornello di solito allegrotto che fa subito presa e rimane in testa. Certo, oggi i tormentoni durano un mese, se dice bene, all’epoca te li portavi appresso molto di più, ma il concetto rimane lo stesso. Per questo rimarrà per sempre un mistero come abbia fatto “Twist In My Sobriety” a diventare un tormentone!

Immaginate una cantante che nessuno ha mai visto sorridere, con un muso lungo come se le avessero sequestrato il gatto, come vestito un saio  sformato, di colore sempre scuro come il suo volto, e una videoclip di una tristezza che ti vien da spararti. Come fa una cosa del genere a vincere tutto e a dominare le classifiche europee per mesi? Eppure è successo.

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Pubblicato da su marzo 30, 2022 in Ricordi

 

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[MGE] Stevie Wonder, “Skeletons” (1987)

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Mi piange il cuore quando anni fa ho iniziato a sentire gente, anche mia coetanea, che denigrava il CD audio: sia perché trovo ridicolo sbeffeggiare scalini evolutivi ormai superati – ah ah che stupidi i dinosauri, che sono tutti estinti! – sia perché tutti sembrano aver dimenticato che esplosione evolutiva sia stata quel dischetto policarbonato. D’un tratto sono diventati tutti “nativi digitali” e hanno dimenticato quando riavvolgevamo le musicassette con la matita ed eravamo convinti che una canzone avesse un ritmo lento quando invece era il mangianastri che si stava rompendo e sbagliava la velocità; si sono dimenticati gli LP graffiati che saltavano e dovevi dare una botta allo stereo per far scorrere la canzone: il Compact-Disc per la prima volta non prevedeva “contatto”, funzionava con quell’espressione che da ragazzino trovavo di un fascino futuristico: “lettore ottico”. Ahhh che spettacolo!

Dove voglio arrivare con tutto questo? Al fatto che nel 1987 è entrato in Casa Etrusca il lettore musicale per Compact-Disc, proprio mentre in TV Stevie Wonder iniziava il videoclip di “Skeletons” infilando un CD nel lettore: già solo così per me quel video partiva con mille punti di vantaggio.

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Pubblicato da su marzo 23, 2022 in Ricordi

 

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[MGE] Pet Shop Boys, “Heart” (1987)

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Ecco i partecipanti all’iniziativa:


È la prima volta che vedo questa copertina, all’epoca raramente compravamo dischi in famiglia e di sicuro non ultime uscite, però – come sto raccontando in questa rubrica – il canale VideoMusic ci forniva aggiornamenti costanti sulle novità e tormentoni del momento.
Curiosamente non ho mai visto grandi complessi su quel canale, cioè quei grandi gruppi che tutti amavano e che io ignoravo, perché appunto non sentivo la radio ma seguivo solo i videoclip in TV.

Nel settembre 1987 la seconda opera Actually conferma il successo dei Pet Shop Boys, un duo britannico che anticipa molto gli 883 nostrani, che sarebbero nati di lì a un paio d’anni: un cantante sempre inquadrato (Neil Tennant) e un tizio che nei video fa da tappezzeria (Chris Lowe).

Il gruppo fa pop elettronico o chissà che altro nome abbia quel genere, di cui mi importa poco: in quel 1988 impazzisco completamente per “Heart“, nel cui videoclip c’è Ian McKellen che fa Nosferatu!

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Pubblicato da su marzo 15, 2022 in Ricordi

 

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[MGE] Guesch Patti, “Etienne” (1987)

La rubrica MGE (Musica per Giovani Etruschi) racconta della mia formazione musicale giovanile mediante i mitici videoclip dell’altrettanto mitico canale noto come Videomusic. I giovani alla lettura sono avvertiti: si parla dei veri anni Ottanta, quelli cari a noi stagionati!


Nel 1987 avevo 13 anni, un videoregistratore collegato ad un televisore collegato allo stereo, così da poter registrare sia su video- che su musi-cassetta le canzoni sul momento che passavano sul canale Videomusic, e creare compilation (così le chiamavamo allora) sia da vedere che da ascoltare. Poi mia madre si crucciava che non uscivo mai a giocare coi miei coetanei: avevo troppo da fare! E in fondo lei era la prima a registrare videoclip, quindi non poteva impuntarsi troppo, dato che avevamo la stessa passione per la “musica in video”.

Sul finire di quel 1987 esplode in tutta Europa il fenomeno Guesch Patti, ex ballerina classica passata poi alla danza contemporanea e alla fine alla carriera di cantante: il suo singolo Étienne sbanca tutto, rimane inchiodato ai vertici di tutte le classifiche e il videoclip era mandato a getto continuo, era impossibile non conoscere la canzone o il suo scabroso video.

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Pubblicato da su marzo 9, 2022 in Ricordi

 

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