Sin dalla sua infausta nascita ignoro tutto ciò che riguardi il Rome Film Festival, la Città Eterna non aveva proprio bisogno di questa stupidata che blocca il traffico e fa piacere solo agli arraffoni e ai loro corruttori, perciò non sapevo dell’uscita capitolina del film Butcher’s Crossing (2022) di Gabe Polsky, con addirittura Nicolas Cage: non ho trovato traccia di distribuzione successiva all’inutilissimo festival, ma a questo punto capisco come mai Audible abbia presentato, il 1° marzo 2023, questo western d’annata che il mese precedente era stato portato di nuovo in libreria (dopo Fazi Editore nel 2013) da Oscar Mondadori..
Non sapevo che risalisse addirittura al 1960 il romanzo “Butcher’s Crossing” di John Williams, credevo fosse un western moderno, ambientato ovviamente nell’Ottocento, e come ogni western moderno revisionista e crepuscolare. Invece scopro che proprio nell’epoca di maggior successo del genere, ancora lontano dalle sue riscritture, Williams ha avuto il coraggio di una storia crudele e schiacciante.
Siamo nell’epoca d’oro della narrativa western, per noi cresciuti con Tex Willer: quella seconda metà dell’Ottocento in cui la Frontiera è ancora un luogo del mito, uno stato della mente che accompagna il giovane Will Andrews, protagonista della vicenda. Nato e cresciuto in città, il ragazzo viene inviato dal padre al cospetto di un certo MacDonald, vecchio conoscente di famiglia che potrebbe aver un lavoro per lui, e così è: se il giovane ha voglia di lavorare, ci sono da fare soldi alla Frontiera, l’imprenditoria personale è la chiave per il successo in quella terra nuova. Ma è proprio l’ultima cosa che Will vuole: lui vuole l’avventura, vuole vivere la Frontiera. Vuole vivere il Far West.
Seguendo questo sogno pericoloso, Will accetta di investire i soldi che ha portato con sé dalla città in una missione che non sembra sicura eppure lo intriga parecchio. Un cacciatore locale, Miller (interpretato da Nicolas Cage nel film), dice di conoscere un posto segreto dove pascolano migliaia di bisonti, le cui pellicce valgono oro quanto pesano. Se il ragazzo sovvenzionerà la missione, dopo un paio di mesi avventura torneranno ricchi sfondati. Chiunque scapperebbe dalla follia di Miller, ma Will invece ne viene attratto come un magnete.
All’apparenza sembra una classica storia da Frontiera, con pochi personaggi all’inseguimento di questa mitologica grande mandria di bisonti, ma ben presto la narrazione ti entra dentro e ti porta dove non avresti mai immaginato: in luoghi oscuri e cattivi.
Quello che inizia come un classico romanzo di formazione – con l’eroe giovane e idealista che va alla scoperta del mondo e impara dalla vita – diventa un romanzo di distruzione: tutto viene distrutto, in questa storia, e tutti non fanno che peggiorare. È una lenta ma inesorabile caduta in quella folle distruzione totale che rappresenta la “filosofia americana”, una Nazione basata sul massacro sistematico di tutto ciò che ha trovato lungo il suo percorso.
Le dieci ore di ascolto volano in un lampo, grazie poi a un mostruoso Federico Vellani che riesce a cambiare totalmente voce a seconda del personaggio che legge,e vi assicuro che arriverete distrutti alla fine, con questo Candido della Frontiera che parte per conoscere se stesso e in effetti, in un modo perverso si trova: trova la distruzione cieca che alberga nella cultura americana. Non c’è un solo raggio di sole in questo paesaggio narrativo, solo buio, rimpianto, rammarico e morte. Compagni di viaggio dell’epica del Far West.
Mi sembra chiaro che se cercate un romanzetto leggero, non è il libro che fa per voi.
L.
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