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[Pseudobiblia] The Winter Palace (2022)

26 Dic

Il genere romantichello pseudobiblico non si ferma mai e ci regala sempre nuove emozioni. Lo scorso 22 dicembre 2022 Canale5 ha presentato in prima visione pomeridiana “The Winter Palace” (2022) di T.W. Peacocke, un altro imperdibile esponente di questo sotto-genere di cui penso di essere l’unico cantore!

Protagonista è la scrittrice Emily Miller (Danica McKellar) il cui romanzo “Amore sulle Montagne Rocciose” (Romance in the Rockies) sembra aver compiuto il suo corso e sta venendo smantellato dalle vetrine librarie, dopo esserci rimasto per più di dieci mesi. Mi sembra un ottimo traguardo.

Ah, mi sembra ovvio che Emily scriva nell’unico genere narrativo noto a cinema e TV: il romance, che io chiamo “romantichello” ma tanto sempre d’ammmòre si tratta.

È il momento di togliere di mezzo tutto questo ammmòre

La nostra eroina si trova ad affrontare un problema molto comune ad ogni artista: la famigerata e fatidica “seconda opera”. Emily infatti con il suo romanzo d’esordio ha avuto molto successo e il suo libro è diventato un bestseller, ma ora il suo editore e i suoi lettori sono tutti lì ad aspettare il secondo romanzo. E il problema è che la povera scrittrice non ha un solo straccio di idea.

Ogni scrittore ha addosso l’ombra della sua immagine pubblica…

Per fortuna l’idea vincente arriva dall’amica nera – le protagoniste bianche hanno sempre amiche nere – che in quanto immobiliare affida ad Emily l’incarico di fare da custode allo chalet di montagna di una famiglia ricchissima, assente da anni nello stabile. L’unico compito di Emily è vivere in un elegante chalet dove avrà tutto il tempo e la concentrazione per scrivere il suo nuovo romanzo, anche perché se non consegna tre capitoli per la fine del mese l’editore la caccia a pedate. Ah, l’editore è nero: gli scrittori bianchi televisivi hanno sempre editori neri.

Se “Shining” ci ha insegnato qualcosa, è che isolarsi nella neve non può far male…

Lo chalet isolato nella neve si rivela ben presto poco utile a sbloccare l’ispirazione della nostra eroina, la quale prova anche a farsi aiutare da libri sull’argomento, come “Superare il blocco dello scrittore” (Getting Over Writer’s Block) di Kadi Badiou: non ho trovato tracce del libro quindi credo sia un ulteriore pseudobiblion regalatoci dal film.

Piovono libri falsi!!!

Mentre Emily combatte con il suo blocco, la famiglia ricca che non si faceva vedere da anni… le piomba in casa. E mica so’ ricchi qualunque, no: lo chalet appartiene niente e popò di meno che al principe Henry di Concordia (Neal Bledsoe): un regno… che si inchina ma non si spezza!

Il Principe Schettino di Concordia!

Il principe sta per essere incoronato Re di Concordia – ah, la grande tradizione americana di inventarsi pittoreschi Stati europei! – e in quanto tale non può possedere immobili all’estero (?) quindi dovrà vendere lo chalet, a cui però tiene tantissimo perché l’ha costruito il suo amato zio buonanima, così amato che il principe lo cita tipo mille volte, ogni sua frase inizia con “Io e mio zio…”, tanto da far supporre che in quella sperduta baita di montagna zio e nipote conducessero una vita da coppia di fatto.

Per contratto la nostra povera Emily si vede costretta a servire il Principe Schettino di Concordia, un’altra distrazione per il suo romanzo, ma spero che abbiate già sentito la puzza d’ammmmòre nell’aria.

I lettori di Emily so’ pazzi per l’ammmòre

Malgrado la trovata, Emily non farà mai alcuna faccenda domestica, così come il principe non svolgerà mai alcuno dei mille impegni annunciati nelle premesse: tutto il tempo i due lo passeranno insieme a chiacchierare, con lui che le racconta cosa gli faceva lo zio in quello chalet. Ah, se le pareti di quello chalet potessero parlare… probabilmente direbbero “per fortuna non siamo il pavimento”.

I lettori di Emily semplicemente… so’ pazzi!

Il romanzo di Emily scompare dalla vicenda, anche se continuamente citato. Ogni tanto la nostra eroina accenna al fatto che la situazione particolare l’ha ispirata, afferma di star scrivendo ma non la vediamo mai farlo, d’un tratto il libro è finito e consegnato, di botto, ma in pratica ogni gioco letterario scompare già all’inizio del film: neanche il gusto di chiudere la vicenda con la copertina del nuovo libro, come si usa in questi romantichelli.

Essere prodotto da casupole infinitesimali ha un peso ingente sulla vicenda: ricreare una corte regale con due attori e un’unica location non è facile, soprattutto quando si inventano la stupidata di fare l’incoronazione nello chalet di montagna. Insomma, una poveracciata di dimensioni epiche, dove probabilmente il costo maggiore è stato costruire il cartonato di Emily.

Vi saluto con il lancio pubblicitario del romanzo d’esordio della nostra eroina:

«Amore sulle Montagne Rocciose metterà alla prova tutto ciò che sappiamo sull’amore.»

L.

– Ultimi “libri falsi”:

 
13 commenti

Pubblicato da su dicembre 26, 2022 in Pseudobiblia

 

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13 risposte a “[Pseudobiblia] The Winter Palace (2022)

  1. Celia

    dicembre 26, 2022 at 10:16 am

    Muahah-muahah. I più felici alla fine del film sono i pavimenti, in realtà: lucidati per benino.

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    • Lucius Etruscus

      dicembre 26, 2022 at 10:18 am

      Sì, ora che lo zio è morto e lo chalet è stato rimesso a nuovo 😛
      L’assurdità di questi filmucoli sale di livello eppure sono ormai dominatori incontrastati dei palinsesti: in questi giorni ne fanno tipo dieci al giorno, a ciclo continuo, tanto costano due spicci. Il resto del canone lo si può spendere per stupidi giochi a premi…

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      • Celia

        dicembre 26, 2022 at 10:22 am

        A proposito di giochi a premi… ieri dopo il classico pranzo di Natale ci siamo messi a giocare a tombola! Ma quella vera, con le cartelle ed i numeretti rossi su legno ❤
        Ho pure fatto quaterna e vinto il premietto: una gustosa melata!
        La sera, invece, ci siam visti i due terzi finali di “Regalo di Natale” di Avati. Non ricordo su che canale.

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      • Lucius Etruscus

        dicembre 26, 2022 at 10:27 am

        Un grande film, anche se forse ben poco natalizio, essendo molto drammatico 😛
        Io ho sempre adorato la tombola, ma poi negli anni Ottanta d’un tratto è scattato l’Odio Totale: se provavi a toccare una cartella ti menavano, perché TUTTI di punto in bianco consideravano la tombola un gioco noioso: molto più divertente stare seduti a guardarsi in faccia senza fare niente…
        Per i tre decenni successivi non ho trovato nessuno che volesse giocare, poi sono arrivati gli smartphone e c’è stata davvero gente che mi ha consigliato di scaricare l’app della tombola che è divertentissima: ma davvero? M’avete trattato da lebbroso perché volevo giocare alla tombola vera e invece l’app va bene? Quando io volevo giocare a Paroliere tutti a sputarmi, invece per mesi e mesi la gente impazziva su Razzle, cioè la versione per app? 😛
        Sappi quindi che invidio assai la tua tombolata.

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      • Celia

        dicembre 26, 2022 at 10:30 am

        Assurdo. Non sai che gioia, non solo eravamo in 13, tutto il parentado senza defezioni, ma abbiamo anche giocato a tombola vera come le famiglie vere di una volta (e non è da reazionari, è che “noi c’eravamo” una volta e la differenza si vede).

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      • Lucius Etruscus

        dicembre 26, 2022 at 10:36 am

        Adoravo da piccolo fare la tombolata con tutti i parenti, l’atmosfera calda (magari qualche dolce sbafato a tavola), la confusione, i parenti più anziani che non sentivano i numeri e andavano scanditi (67, sei, sette), saltuari lanci di definizioni pittoresche legate ai vari numeri, lo zio che ti guarda male se all’ultimo gli freghi la vincita, quello che inesorabilmente all’uscita del primo numero grida “Ambo!”, insomma era tutto divertente, finché tutti non hanno iniziato a dirmi che era l’attività più odiosa inventata della razza umana. Che peccato.

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      • Conte Gracula

        dicembre 27, 2022 at 11:47 am

        Da bambino mi piaceva la tombola, così come sette e mezzo e poco altro che si giocava a Natale, in seguito ho perso interesse per il genere, per me è diventato tutto “gioco d’azzardo” e ho smesso di giocarci (il parentado ancora apprezza, invece).

        Forse tutto è nato da un gioco semplicissimo, in cui devi puntare una somma e indovinare se uscirà una carta rossa o nera: in una partita con la stessa tensione di un film di rapine al casinò, il piatto era diventato enorme, qualcuno (non io, che sono sempre stato noiosamente prudente) si stava perdendo qualcosa come centomila lire in un giochino idiota e nessuno, nemmeno io ci ho pensato, ha proposto di smettere e dividere quel piatto infame o restituire più o meno la somma giocata.
        Mi ha fatto impressione, non sembrava più una partitella coi parenti dove al massimo vincevi o perdevi duemila lire.

        Comunque è buffo come il mondo ti schifi la tombola finché non la chiami bingo o la infili dentro un’app 😅

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      • Lucius Etruscus

        dicembre 27, 2022 at 2:13 PM

        Infatti quando vent’anni fa a Roma è arrivato il Bingo, una roba assurda che tempo sei mesi non ho più sentito citare da nessuno, in quei mesi la gente si strappava al pelle di dosso pur di correre a spendere lo stipendio nelle nuove sale-Bingo. Scoprendo che non era mira la tombola italiana, che con mille lire ci passavi la sera: il gioco durava cinque minuti e si spendevano cifre assurde. Ho un amico che si è impuntato per portarsi via il pennarellone: con tutti i soldi che ha lasciato alla sala-Bingo almeno quello lo voleva come premio 😀

        I giochi d’azzardo non mi sono mai piaciuti ed anche qui sono stato penalizzato. Pensa che ricordo ancora l’ultima volta che ho giocato a poker, negli anni Ottanta: io adoravo quel gioco, che con gli amici facevamo coi soldi finti, finché tutti gli “uomini duri” hanno cominciato a dire la frase più stupida del mondo, cioè “senza soldi non c’è gusto”, come se buttare via palanche di soldi provocasse un grandissimo piacere. Da quel giorno non ho trovato un solo stronzo che volesse giocare senza soldi. Poi anni dopo hanno iniziato a fingere di chiamarla “ludopatia”, in realtà sono chiacchiere de-responsabilizzanti: alla gente piace buttar via soldi nel sogno di guadagnarne di più, anche se lo sanno benissimo che non succederà mai, perché l’azzardo è lo sporto dei poveracci che diventano ancora più morti di fame mentre sfamano la criminalità. Ma va tutto bene:l’importante è MAI giocare per divertirsi, quello è oltraggioso! 😛

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      • Conte Gracula

        dicembre 27, 2022 at 2:50 PM

        Il pennarellone XD

        Con il poker ho avuto un problema simile: da adolescente imparai non ricordo che versione, ma ci avrò giocato due volte, perché se non giochi coi soldi mica ti diverti! 🤦
        Perché a Monopoli o a Puerto Rico (secondo i gusti) ci giochi con gli euro, ovviamente…
        Io dico che se da adulto, prima di giocare d’azzardo per davvero, ti facessero giocare coi soldi finti e l’obbligo di non spendere oer un mese l’equivalente reale che hai perso, almeno una piccola percentuale di persone non toccherebbe le carte per giocare coi soldi nemmeno a scopa!

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  2. Conte Gracula

    dicembre 27, 2022 at 11:48 am

    Questo film mi sembra sincero, ti offre tutti i mezzi per vederne i difetti: ti mette l’attrice protagonista di fianco al suo cartonato, così puoi fare i dovuti paragoni 😛

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  3. Austin Dove

    dicembre 27, 2022 at 7:06 PM

    stavo pensando di fare una battutaccia sull’attrice dell’autrice e di quanto l’autrice fosse infinitamente più brutta dal ‘vivo’ rispetto al cartonato, ma questo film ha un cast generalmente molto brutto visti gli standard dei film di serie B!

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    • Lucius Etruscus

      dicembre 27, 2022 at 7:21 PM

      Se fossero attori belli e carismatici sarebbero riusciti ad arrivare alla serie A, dove a parità di trame stupide e ridicole almeno guadagnano qualche dollaro in più (neanche tanti). Per il resto questi romantichelli hanno attori molto ricorrenti, è una grande famiglia 😛

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