Continua la rassegna di “Natabiblia“, i libri falsi di Natale, e oggi tocca al film “Il Natale della porta accanto” (Christmas Next Door, 2017) di Jonathan Wright, sceneggiato da Judith e Sandra Berg: la consueta TV8 lo manda in onda l’11 novembre 2019 ma io l’ho registrato nella replica del 4 dicembre 2022.
Già le prime scene ci spiegano tutto dei due protagonisti. April (Fiona Gubelmann) è la solita psicopatica del Natale, come in ogni romantichello natalizio che esista, e come contrappasso si ritrova per vicino di casa l’antipatico Eric (Jesse Metcalfe), che invece se ne frega del Natale e non metterà una sola decorazione sulla sua casa, con grande sofferenza di tutto il vicinato. E per di più gira in Ferrari, tanto per dire quanto sia gretto e meschino, attaccato al vil denaro.
Mentre April è impegnata a riempire di decorazioni ogni angolo della propria casa, Eric guarda la partita di football con gli amici, che agli occhi delle spettatrici di questi film è l’atto più abietto concepibile. E si permette addirittura di invitare gli amici per un poker, così da fare i “maschi”, bere birra e stare in pace senza figli e mogli intorno: si può immaginare qualcosa di più biasimevole? Tranquilli, April darà un’addrizzata a quel mascalzone di Eric.
A forza di gozzovigliare, scopriamo che Eric è in ritardo con la consegna del suo ultimo libro, visto che di mestiere fa lo scrittore di successo pieno di soldi. Parlando con il suo editore, il quale non sembra avere molta stima dei libri di Eric («Voglio dire, non stai scrivendo Guerra e pace: ti conosco da dieci anni, i tuoi libri sono stereotipati», pretty formulaic), il nostro scrittore confessa l’inconfessabile: «Sono stufo di scrivere sempre le stesse cose». Temo che sia un sentimento comune a tutti gli autori di successo, ma questo non li ferma dal continuare a scrivere sempre le stesse cose, visto che vendono e i loro lettori non vogliono altro.
L’ultimo attesissimo romanzo di Eric Redford ha un titolo più che eloquente: “Il dilemma dello scapolo” (The Bachelor’s Dilemma), e quindi aggiungiamo abominio ad abominio: Erici si permette di scrivere libri che decantino le gioie di non avere l’anello al dito. Vi lascio immaginare quanto reagiscano male le protagoniste femminili alla scoperta dello sporco segreto dell’uomo.
Altro che nuovo femminismo e indipendenza: i romantichelli sono preghiere al Dio Anello, e chiunque preferisca non sposarsi è un cane infedele!
Il nostro povero autore best seller però è in pieno blocco: lo vediamo cancellare due interi paragrafi, e quindi non stupisce che per risparmiare tempo la produzione abbia usato un qualche Lore ipsum a mo’ di riempitivo, contando sul fatto che in TV non si sarebbero distinte le parole.
Intanto April non riesce a dare lezioni di violino in casa perché il suo antipatico vicino mette la musica a tutto volume, proprio per coprire i lamenti degli studenti. Non è una situazione piacevole, poi, quando i due si incontrano al ristorante: lui come cliente accompagnato e lei come violinista di sala.
L’ammmmòre è potente e il rude cuore da maschio solitario di Eric si scioglie davanti alla psico-natalizia April, la quale certo non può tollerare i libracci zozzi che scrive lui, «quelli che spronano gli uomini a rimanere single»: blasfemia! E pure il fratello di Eric, sposato con figli, definisce i suoi libri «infantili» (juvenile), ma poi gli ammolla i figli per Natale e il cuore grinchoso di Eric si espande, per accogliere tutto l’ammmmòre del Natale.
A parte “The Bachelor’s Cookbook” non sappiamo altri titoli dell’opera di Eric, se non il suo nuovo libro, scritto cambiando completamente punto di vista e sfidando l’editore a pubblicalo. Il titolo dice tutto: “Zio Natale: una guarigione d’amore” (How Christmas heals the Heart) Ahhhhh l’ammmòre che fa fa’!
Il pazzo è guarito dalla sua pazzia, il Dio Anello ha vinto ancora e la blasfemia dello scapolo è stata vinta: l’ammmòre trionfa e buon Natale.
L.

Illustrazione di Willgard (da Pixabay)
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Conte Gracula
dicembre 23, 2022 at 3:51 PM
Se questa “storia” la si rifacesse a sessi invertiti, minimo si verrebbe spellati vivi XD
Credo che questo canovaccio, rimasticato tanto da perdere sapore quanto una gomma rimasta in bocca per due ore, sia tre gradini sotto i film natalizi coi cani e i gatti che aiutano a salvare il Natale (almeno ci sono i cuccioli pucciosi al posto del giardiniere delle casalinghe disperate e di donna-acqua-e-sapone n°36 😛
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Lucius Etruscus
dicembre 23, 2022 at 4:51 PM
Bei tempi, quando abbiamo raggiunto il fondo coi film: ora stiamo sempre più scavando e non è acqua quello che stiamo trovando 😜
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Conte Gracula
dicembre 23, 2022 at 8:35 PM
Altro che il gelminiano tunnel che collega il CERN al Gran Sasso 😅
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Austin Dove
dicembre 23, 2022 at 6:44 PM
non conoscevo il Lore ipsum ^^
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Lucius Etruscus
dicembre 23, 2022 at 7:36 PM
Quello usato per il film sembra diverso dal classico, quello che se non ricordo male può essere generato in automatico da Word (non lo uso mai quindi vado a memoria), ma comunque è un generico riempitivo pure là. Si vede che non avevano voglia di scrivere un vero testo per una scena di un paio di fotogrammi.
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Conte Gracula
dicembre 23, 2022 at 8:37 PM
A Cuaron non piace questo elemento 😛
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Conte Gracula
dicembre 23, 2022 at 8:37 PM
Di solito viene usato quando si fanno prove di impaginazione di un testo, per esempio quando prepari un modulo grafico come i temi di WordPress, per vedere se hai fatto fesserie col codice e se ti manda gambe all’aria il testo.
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