Di solito non amo quando scrittori americani copiano opere nipponiche, ma ci sono felici eccezioni: se per esempio ho trovato detestabile Hunger Games (2008) di Suzanne Collins, in più punti palesemente ricopiato dal romanzo Battle Royale (1999) di Koushun Takami (e relative derivazioni), invece ho trovato apprezzabile questo “Lifelike” (Lifel1k3, 2018) di Jay Kristoff. Forse perché mi è piaciuto così tanto il manga “Alita” (1990) di Yukito Kishiro che vederlo reinterpretare da un buon romanzo alla fin fine è stato piacevole.
Per capire quanto l’operazione poteva andare male, malissimo, qualche mese dopo questo romanzo è uscito il film americano “Alita. Angelo della battaglia” (2019) di Robert Rodriguez, che definire spazzatura maleodorante è riduttivo. Il che rende ancora più piacevole questo libro, che racconta in pratica la stessa storia ma almeno scritta bene. (Do per scontato che al momento di iniziare a scrivere Kristoff sapesse bene che la Fox aveva in lavorazione quel soggetto, visto che se ne parlava da anni.)
L’audiolibro di dodici ore, letto magistralmente da Federico Vellani, esce nell’ottobre 2022 insieme all’edizione cartacea e digitale, firmata Oscar Mondadori Fantastica.
Ricordate la Discarica in cui vivevano i protagonisti di Alita? Ecco, uguale. Solo che qui la protagonista si chiama Eve, il che è un gran bello spoiler: sin dalla metà del Novecento gran parte delle donne artificiali americane ha nomi “evitici” (Ava, Eva, Eve, ecc.), ma tanto sin da subito si capisce che Eve è Alita con un altro nome.
Mediante un uso spregiudicato ma delizioso della lingua, con invenzioni lessicali molto ben rese in italiano da Gabriele Giorgi – che traduce “sembiante” l’originale lifelike – l’autore per fortuna non perde tempo a spiegarci il mondo futuro post-atomico, tanto lo conosciamo già: è quello di Alita. Paro paro. Ah, e c’è pure un cacciatore di taglie vestito come Vash the Stampede del manga Trigun, ma potrei sbagliare.
Un giorno Eve scopre di avere strani poteri che ignorava, ma non fa in tempo a riflettere sulla questione che coi suoi amici trovano uno strano androide: bello oltre ogni definizione di bello, ma “smontato”. (Qui l’autore gioca a sdoppiare il ruolo di Alita.)
Avventure varie porteranno la protagonista a dubitare della vita che ha condotto finora e addirittura dle mondo in cui ha vissuto, essendo la Discarica null’altro che i resti di una “caduta” dovuta a tracotanza scientifico-robotica.
La narrazione è ricca ma l’azione è in pratica semi-inesistente, non sembri però un difetto: l’autore poteva limitarsi a fare la solita avventuretta per ragazzini che piace tanto, invece si prende il suo tempo a raccontarci il problema di una protagonista che si ritrova a mettere in dubbio tutto ciò che sapeva, visto che non corrisponde più ai ricordi che le stanno tornando.
L’ascolto è piacevole e la reinterpretazione di Alita è fatta bene, sapendo recuperare i punti forti della splendida saga di Kishiro. Ora però sono curioso: il second capitolo attingerà alla seconda saga di Alita?
L.
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Il Moro
novembre 28, 2022 at 11:26 am
Messo da parte per ora, ho poca voglia di seguire saghe young adult, sarà che non ho più l’età (e temo di non averla mai avuta), ma soprattutto mi sono fatto puntiglio di non iniziare una saga se non è giù uscita tutta!
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Lucius Etruscus
novembre 28, 2022 at 11:35 am
Di questa è uscito il secondo volume ma onestamente non ho molta voglia di seguitare l’ascolto 😛
Purtroppo viviamo in un’epoca paradossale, dove i maggiori usufruitori di narrativa sono gli adulti ma la narrativa parla solo di ragazzini, a quanto pare l’unico pubblico che in America spenda soldi. (Ma sarà vero? boh)
La fantascienza adulta, che ha dominato per decenni, è ormai estinta quindi tocca accontentarsi. A me basta anche uno scrittore che non usi uno stile stupido, per paura che i suoi giovani lettori siano troppo distratti (o stupidi) per capire concetti più lunghi di tre parole, e per fortuna questo romanzo almeno è scritto in modo dignitoso. O almeno non urta i nervi, come la fantascienza media di oggi 😛
Però ricorda sempre che è una scopiazzata di Alita, quindi non aspettarti “cose nuove”.
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