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[MGE] Laid Back, “Bakerman” (1989)

19 Mag

La rubrica MGE (Musica per Giovani Etruschi) racconta della mia formazione musicale giovanile mediante i mitici videoclip dell’altrettanto mitico canale noto come Videomusic. I giovani alla lettura sono avvertiti: si parla dei veri anni Ottanta, quelli cari a noi stagionati!


Incredibile, solamente oggi, a più di trent’anni di distanza, scopro che il videoclip di cui vado a parlare è stato diretto da Lars Von Trier: perché nessuno mi ha avvisato? Lars, perché non mi hai telefonato per dirmelo?
Se questa cosa l’avessi scoperta vent’anni fa, quando ero completamente partito di testa per il regista danese, all’epoca non ancora fuori di testa bensì un genio folle del cinema artigianale, il mio cuoricino avrebbe saltato un battito, ma soprattutto… avrei capito molto prima quello che invece comprendo oggi, con tre decenni di ritardo.

Avete presente quando disprezzate una cosa che poi, alla fine… be’, però non è tanto male?
Quando nel 1989 il canale VideoMusic cominciò a mandare in onda in maniera ossessiva e martellante il videoclip “Bakerman” di Laid Back io e mia madre prendemmo l’abitudine di disprezzare quello che ci sembrava la roba più brutta e stupida mai vista su piccolo schermo, che peraltro accompagnava una canzone ancora più stupida.

«Bakerman is baking bread.»

La lingua italiana è troppo complessa per rendere la floscia banalità di questa frase, che il cantante ripete per tutto il video: «Il fornaio sforna il pane» potrebbe rendere il gioco di allitterazione (baker-baking, fornaio-sforna) ma rimane una frase dignitosa, mentre alle mie orecchie l’originale rimaneva un’espressione sciocca se non addirittura lapalissiana: cos’altro mai dovrebbe fare un bakerman se non baking bread? Il tutto poi accompagnato da un video stupido e insulso, con dei tizi – immagino i componenti della band musicale – che si lanciano da un aereo e mimano le parole della canzone con i volti storpiati dal vento.

VideoMusic mandava questo video a manetta, era impossibile non beccarlo più volte al giorno, e ogni volta io e mia madre ci andavamo pesanti con commenti tali che oggi ci definirebbero hater. Poi però, alla millesima replica, è successo qualcosa… e a forza di muovere le spalle al ritmo dello stupido motivetto, questa stupida canzone ci è entrata in testa e il videoclip è entrato nelle nostre raccolte su videocassetta. Mi vergogno a dire che ancora oggi la trovo una canzone deliziosa, che conservo in mp3 nella mai raccolta nostalgica.

Va bene l’antico adagio “il brutto che piace”, ma qui temo si tratti di puro lavaggio del cervello: alla millesima visione del videoclip si è rotto qualcosa nella mia testa e la canzone mi ha vinto.
Quello che però scopro oggi cambia tutto, perché allora dev’essere stato il germe di Von Trier a conquistarmi, anche se solamente dieci anni dopo avrei scoperto il cineasta danese.

Nel 2005 avevo (e conservo ancora) tutti i libri disponibili in italiano su Von Trier a quella data, ero andato al cinema a vedere una riproposizione de L’elemento del crimine (1984) e sono fra i pochi italiani che hanno avuto la fortuna di vedere la seconda stagione di “The Kingdom”, quella che la RAI ha comprato solo per il gusto di buttarla nel cesso davanti ai propri spettatori. Visto tutto il tempo passato a fare le pulci a Von Trier, possibile nessuno abbia mai anche solo citato la sua attività di regista di videoclip? Solo ora scopro grazie a IMDb che era il regista dei video dei Laid Back! In realtà se nel 1989 VideoMusic avesse mandato fino in fondo il videoclip, con la firma dell’autore, sarebbe stato un nome che non mi avrebbe detto niente.

Ormai non so più giudicare questo videoclip, sapendo poi che è stato diretto dal Von Trier dei tempi d’oro: ricordo di averlo odiato e disprezzato, ma ora lo trovo invece divertente e simpatico. Ecco il potere di trasmettere mille volte lo stesso prodotto.

L.

– Ultimi ricordi musicali:

 
10 commenti

Pubblicato da su Maggio 19, 2022 in Ricordi

 

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10 risposte a “[MGE] Laid Back, “Bakerman” (1989)

  1. Cassidy

    Maggio 19, 2022 at 8:40 am

    No vabbè questa chicca mi mancava, fantastico! 😉 Cheers

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    • Lucius Etruscus

      Maggio 19, 2022 at 8:47 am

      Per anni ho inseguito Von Trier, studiando ogni libro e sito parlasse di lui, e giuro che nessuno ha mai citato la sua attività di regista di videoclip. Scoprirlo così, all’improvviso, dopo tanti decenni è stato un tuffo al cuore 😛

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  2. Vasquez

    Maggio 19, 2022 at 9:40 am

    Mi si quasi accende una lucina nel cervello…forse me lo ricordo forse no… forse cambiavo canale non appena capivo di che video si trattasse 😛
    Ah “The Kingdom”! Che bello che è stato non vedere questa serie manco per sbaglio! Ne ho un frammento di 3 minuti su qualche vhs lasciata lì a registrare non mi ricordo cosa fino a tarda notte. E anche solo da quel misero frammento capivo che era qualcosa che non si era mai visto, talmente disturbante che quasi mi veniva da ringraziare la Rai per avermi impedito di vederla. Quasi…
    È andata a finire poi che di Von Trier ho visto solo “Dogville”.
    Il giochino di parole elementare forse in italiano potrebbe essere reso con “il panettiere impanò il pane”, non ha lo stesso significato ma come azione inutile secondo me ci sta 😀

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    • Lucius Etruscus

      Maggio 19, 2022 at 9:53 am

      Eh sì, la traduzione calza a pennello, perché rende bene la totale inutilità della frase. Eppure…. ormai trovo il brano irresistibile .-D

      Mi spiace per “Dogville”, hai visto il Von Trier calante, anzi forse proprio già bollito. Considera che ha iniziato negli Ottanta da giovane sperimentatore, quindi vent’anni dopo era parecchio appannato e si è messo a scandalizzare per il mero gusto di farlo, senza niente dietro. Nelle sue opere migliori lo scandalo era il contenuto, non il contenitore.
      Per fortuna il primo “The Kingdom” l’ho potuto vedere comodamente su Tele+, che ha trasmesso la serie completa e non la riduzione da videoteca (uscita anche in DVD da noi), poi però il canale ha chiuso e la seconda stagione se l’è comprata Rai3, dove i Ghezzi Vostri l’ha trasmessa a notte fonda e con i sottotitoli: un solo passaggio per sempre, chi c’è c’è. E purtroppo all’epoca i pirati non erano così bravi da registrare di tutto. (Comunque la seconda non raggiunge la bellezza della prima stagione.)

      Sai che non ricordo se ho visto o meno la versione americana della serie, scritta da Stephen King? “Kingdom Hospital” mi pare fosse più corto, e addirittura dovrei ancora averlo da qualche parte ma non riesco a ricordare se l’ho visto.
      Comunque una serie che parte con una testa umana scomparsa dal reparto patologia di un ospedale è qualcosa che merita, soprattutto perché nella versione originale c’è Von Trier in persona che appare a commentare la fine di ogni episodio, chiudendo i suoi interventi con una frase tipo “E’ il bene che vince e il male che perde”, roba da Figli dell’Amore Eterno di verdoniana memoria. Insomma, umorismo nero e sperimentazione spinta.

      Se un giorno vedrai la “Medea” di Von Trier, che considero senza problemi uno dei migliori film della storia del cinema, capirai perché robe come Dogville o altri film dell’epoca non posso considerarle accettabili da lui.

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      • Vasquez

        Maggio 19, 2022 at 12:07 PM

        In quel poco Kingdom che sono riuscita a vedere c’erano i sottotitoli, e c’era un tizio (vado a memoria) con gli arti sottilissimi appeso a dei supporti perché appunto le gambe non avrebbero retto il suo peso, o almeno questo è quello che mi è sembrato di capire…
        Andata per “Medea” 😉

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  3. Kukuviza

    Maggio 19, 2022 at 11:17 am

    Non mi ricordo assolutamente niente di niente di niente. Forse cambiavo canale quando arrivava. Comunque il tutto non mi dispiace, come sottofondo può avere il suo perché.
    Però questo meccanismo dell’arrivare a trovare quantomeno piacevole una cosa praticamente solo perché la si è sentita mille volte credo che stia alla base del lancio dei tormentoni. Quando mandano centomila volte un pezzo alla radio, per forza poi alla fine lo trovi accettabile, anche se è una emerita schifezza.

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    • Lucius Etruscus

      Maggio 19, 2022 at 11:19 am

      Infatti mi considero “plagiato” più che “conquistato” da questo brano, ma ormai il danno è fatto 😛

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  4. Alessandro Montani

    Maggio 25, 2022 at 9:22 PM

    Pezzo assurdo degli anni Ottanta? Presente, ricordo benissimo il video, a parte l’inizio in bianco e nero. Ignoravo che fosse stato girato da Von Trier, me lo hai fatto scoprire tu.
    Per me la forza del pezzo, oltre che nel video che ritengo genialmente folle, sta nella batteria elettronica molto ipnotica.
    Comunque, quando il video uscì, li conoscevo già per un tormentone estivo di qualche anno prima, “Sunshine Reggae”, altra canzone dal testo assai profondo.

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    • Lucius Etruscus

      Maggio 25, 2022 at 9:27 PM

      Sunshine Reggae è loro???? Be’, ma è moooooooooooolto più famosa di questo panettiere! 😀 “Bakerman” non l’ho mai sentita al di fuori di quel periodo di Videomusic, né suonata né citata, mentre Sunshine Reggae capita ancora di trovarla da qualche parte.
      Comunque ripeto, in tutto internet di vent’anni fa, nei saggi su carta e su qualsiasi altra fonte non era MAI citata l’attività di regista di videoclip di Von Trier, e chissà cos’altro ha fatto che scopriremo fra altri vent’anni 😛

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