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X-Files (5×13) La paziente X (X-Lucius)

11 Ago

La nostra amica Vasquez è leggerissimamente appassionata della serie TV “The X-Files” e, scherzando con lei, ho fatto un commento frizzante di troppo sulla celebre serie – che notoriamente non ho mai amato – e per pagare pegno ho accettato di vedere alcuni episodi particolarmente “pseudobiblici”, scoprendo tali e tante chicche che devo per forza lanciare la rubrica “The X-Lucius“!

Ecco, a puntate, i “casi X” che Vasquez mi ha sottoposto.


“La paziente X”
(5×13, 1º marzo 1998
In Italia: 24 gennaio 1999)

Mi prendo una pausa dai consigli di Vasquez per curiosare per conto mio, e togliermi la soddisfazione di fare luce su un “mistero” di tutt’altro tipo: quello di un’attrice che è diventata icona di un genere che odiava, e che ci è tornata dopo decenni solo per arricchire gli X-Files.

«Cassandra Spender è la prova vivente che tutti gli sforzi che ho sostenuto per far luce sulla verità erano frutto delle aberrazioni mentali di un pazzo.»

Il Fox Mulder che incontriamo in questo episodio, e che pronuncia le parole qui citate, è la negazione di se stesso, ha rinnegato i valori di un’intera vita ed ora la pensa in modo diametralmente opposto: tipo me, che ho giurato odio eterno alla serie “X-Files” e ora mi ci sto appassionando! Mulder aveva giurato amore eterno ai misteri, agli UFO e ai fenomeni inspiegabili, ed ora risolve tutto con una tesi molto più razionale: fa comodo al Governo fare di nascosto le proprie zozzerie mentre tiene occupati i facinorosi con storie aliene.

Quando perdi la fede e trovi invece chi ce l’ha più forte della tua

In questo che sembra il tipico “pozzo nero” della fede, cioè quel momento di dubbio profondo che tutti i santi hanno vissuto, Mulder conosce Cassandra Spender, una donna che afferma di essere stata più e più volte rapita dagli alieni negli ultimi trent’anni, di conoscere dinamiche socio-politiche di queste civiltà lontane – in guerra fra di loro – e di portare un messaggio per l’umanità. Mulder non le concede neanche un secondo di attenzione, quando invece un tempo l’avrebbe sposata!

Ho visto alieni e xenomorfi che voi umani non potete neanche immaginare…

Paradossalmente la donna interessa molto a Dana Scully, quando scopre che è stata “prelevata” anche lei a Skyland Mountain e anche lei porta un impianto alla base del collo: entrambe le donne, a fine episodio, si ritroveranno “chiamate” ad un raduno a Skyland Mountain, dagli effetti però drammatici.

La prossima volta andiamo alla Pineta di Ostia, ci si diverte di più

Lì infatti non ci saranno solo gli alieni venuti a prelevare tutti i facinorosi, ma anche dei tizi strani venuti a dar loro fuoco. In mezzo a questo marasma l’unica certezza è che uno dei cattivi è Brian Thompson, mitico Eroe della Z della cui varia partecipazione a “X-Files” ho già parlato.

Brian Thompson “non vedeva” l’ora di partecipare…

La storia continua la settimana successiva ma la Cartwright fa giusto un’apparizione, il tempo di venire “risucchiata” dalla luce aliena, anzi è abdotta. Perché gli inglesi possono usare un termine derivato dal latino come abduction e noi, che siamo eredi “volgari” del latino non usiamo mai il corrispettivo abduzione? Eppure è delizioso il dittico adduzione, “avvicinamento”, abduzione, “allontanamento”, ma si sa che l’italiano è una lingua morta, sostituita dall’itanglese, per cui è più facile trovare abduction, ma che non si sappia che viene dal latino che se no fa provinciale…

Il tempo in video di Cassandra Spender è davvero pochino, eppure il suo peso nella vicenda è importante, visto che si ritrova a stuzzicare la voglia di credere di Scully e a far vacillare la neo-incredulità di Mulder. Il resto della vicenda, con i problemi socio-politici alieni e i russi cattivi, onestamente non ha risvegliato in me alcun interesse.

Andando a trovare il nostro amico Andy Meisler per saperne di più sull’episodio, nel suo saggio “Resist or Serve. The Official Guide to The X-Files” (HarperCollins 1999) l’autore mi comincia a parlare delle tante voci di corridoio che hanno accolto la presenza di Chris Owens in questo episodio. L’attore canadese – che aveva interpretato il giovane Fumatore (4×07) e indossava il capoccione del Grande Mutato (5×05) – venne visto come la conferma che la serie sarebbe rimasta a Vancouver per le sue riprese, contro le voci che la volevano in procinto di spostarsi a Los Angeles, ma anche che c’era il serio rischio di come questo nuovo agente dell’FBI, Jeffrey Spender (figlio di Cassandra), potesse essere un rimpiazzo per Fox Mulder nelle successive stagioni. Il che fece venir giù il cielo sotto gli strilli dei fan.

Essere attori in Canada significa apparire in ogni film americano, visto che le produzioni a Stelle e Strisce che vanno a girare lì per risparmiare sono tenute per legge ad ingaggiare una certa percentuale di tecnici e attori locali: mentre a Hollywood gli attori fanno la fila (e la fame), a Vancouver puoi fare il castagnaro e finire lo stesso in un blockbuster miliardario! Stando a Owens non c’è stato alcun provino per lui, Chrs Carter l’ha chiamato direttamente a fare l’agente Spender, e quando la produzione si è spostata a Los Angeles Chris ha dovuto trasferirsi, lasciando in patria la fidanzata Tara Parker: tranquilli, si sono sposati nel 2001 e sono ancora insieme, essendo canadesi. Se fossero stati americani tempo due anni e avrebbero avuto già quattro matrimoni falliti sulle spalle.

Tutto bello, eh, ma perché Meisler dedica l’intero speciale sull’episodio a questo attore? È così importante questo agente Spender? Quando Meisler ha scritto il suo libro Owens era apparso solo un paio di volte, possibile meritasse tutto lo spazio… e non una sola maledetta parola per Veronica Cartwright, nominata ad un Premio Emmy per la sua partecipazione? Vuol dire che dovrò pensarci io, a sottolineare il valore della presenza di Veronica nell’episodio.

da “Starlog” n. 22 (maggio 1979)

Quando Barbara Lewis di “Starlog” n. 22 (maggio 1979) la va ad intervistare, Veronica Cartwright è la regina dell’horror, vera screaming queen con all’attivo Terrore dallo spazio profondo (1978) e Alien (1979): poco importa che lavori nel cinema e in TV sin da quando era ragazzina, per tutti è uno dei volti importanti di quel nuovo genere chiamato fanta-horror. Non a caso è la bambina de Gli uccelli (1963) di Hitchcock, la tensione ce l’ha nel sangue.

L’attrice però è di un’altra scuola, quella che fino agli anni Novanta sarebbe andata per la maggiore: la scuola di pensiero del “non fossilizzarsi in un solo genere”. Poi si è scoperto che è l’unico modo di arrivare alla pensione, ma questa è un’altra storia. In quel 1979 Veronica è categorica: ha chiuso con la fantascienza e l’orrore, tanto da rifiutare un ruolo che le è stato offerto durante le riprese di Alien (purtroppo non ci dice che film fosse) e di mettere in chiaro che semmai dovessero fare un seguito di Terrore dallo spazio profondo non contassero su di lei.

Quando trent’anni dopo Tom Weaver la intervista, sempre per “Starlog” (n. 359, ottobre 2007), le ricorda quel discorso sul rifiutare il fanta-horror, quando invece a cavallo tra Novanta e Duemila lei affermava «Sono una regina del fantastico!» [I’m a sci-fi queen!], alla rivista “Femme Fatales” (giugno 1999). La Cartwright ride, quando le viene ricordato il giuramento fatto nel 1979 di non apparire mai più in film di genere: «Davvero l’ho detto? Be’, ho mentito!»

Cos’è cambiato nel 1999 perché l’attrice traumatizzata da Alien (1979) – film in cui ogni suo strillo è vero, così come è vero lo schiaffo dato a Sigourney Weaver, che le ha fregato il ruolo! – vent’anni dopo si diverte un mondo a dirsi “regina del fantastico”? Ovvio: è successo “X-Files”.

Dopo il 1978 e il 1979, Veronica non ce la fa più a sentirsi urlare

A Tom Weaver per “Starlog” (n. 359, ottobre 2007), Veronica racconta come è arrivata in “X-Files”, rimanendo decisamente sul vago.

«Sono andata e ho letto la parte per Chris Carter, ne abbiamo parlato ed è scattata la scintilla. Non so se abbiano cambiato qualcosa della storia per me, ma alla fine è venuto fuori un personaggio davvero splendido. In realtà adoro “X-Files” a prescindere, mi dà i brividi.»

Avere un marito regista e produttore televisivo – Richard Compton, fra gli autori dell’ottimo “Babylon 5” – potrebbe aver dato una “spintarella”, ma a detta dell’attrice così non è stato. «Non aveva nulla a che vedere con la serie. L’unica volta che abbiamo lavorato insieme è stato per l’episodio pilota di “Baywatch” [Panico a Malibu, 1989]… perché volevo andare alla Hawaii! (ride
Comunque appena messo piede nella X-serie, Veronica si becca una nomination agli Emmy, che purtroppo non ha vinto.

«Oh, ero così convinta di vincere, invece niente! Ma è stato grandioso, lo stesso. Sono stata nominata anche per “E.R.”, ma l’unica volta che ho vinto è quando avevo 15 anni [1964].»

da “Cinefantastique” (ottobre 1998)

L’attrice è più espansiva quando David Hughes di “Cinefantastique” (ottobre 1998) la va a trovare nella sua casa in California, dove Veronica confessa che non seguiva “X-Files” in TV: aveva visto giusto un paio di episodi, dove c’era «gente che fuoriusciva dalla terra» e cose del genere, spingendola a non proseguire la visione. Poi però scopre – così afferma lei – che Chris Carter è da sempre un grande estimatore di Terrore dallo spazio profondo (1978) e che sin dall’inizio di “X-Files” ha cercato di trovare il ruolo giusto da proporre alla Cartwright, riuscendoci finalmente a metà quinta stagione.

«Mi ha detto che questi episodi [con Cassandra Spender] avrebbero gettato le basi per la trama del film, perciò il mio personaggio serve a portare i protagonisti verso il punto in cui inizierà il film.»

Visto che l’attrice era totalmente digiuna della serie la Fox le ha fatto recapitare un po’ di videocassette con episodi scelti: sarà stata mica la nostra Vasquez a selezionare pure quelli? «Mi hanno mandato quelli con Steve Railsback, Ascension o qualcosa del genere», riferendosi al doppio episodio 2×05-06 i cui eventi saranno citati da Cassandra Spender.

La domanda finale del giornalista di “Cinefantastique” riguarda gli alieni: se mai arrivassero, l’atteggiamento di Veronica sarebbe rilassato e benevolo come quello di Cassandra?

«Chi lo sa. Insomma, se assomigliassero a Jeff Bridges in Starman… certamente!»

La giovane Veronica nell’episodio 3×35 (1962) di “Ai confini della realtà”

Ringrazio Vasquez per il contagio memetico e ricordo la recensione dell’episodio dell’amico Sam Simon.

L.

da “l’Unità” del 24 gennaio 1999

da “l’Unità” del 24 gennaio 1999

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32 commenti

Pubblicato da su agosto 11, 2021 in Uncategorized

 

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32 risposte a “X-Files (5×13) La paziente X (X-Lucius)

  1. Evit

    agosto 11, 2021 at 9:31 am

    Ho un vecchio articolo sull’uso di addotto/abdotto da parte della comunità italiana appassionata di ufi che legge le cose in inglese e le italianizza malamente.
    https://doppiaggiitalioti.com/2012/05/21/addotti-abducted-ma-va-la/

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    • Lucius Etruscus

      agosto 11, 2021 at 9:54 am

      Visto che gli inglesi prendono dal latino, e noi siamo i “parenti ignoranti” del latino, perché non appropriarci del nostro retaggio? Per carità, “abdotto” davvero non si può sentire, lungi da me lo spingere qualcuno ad usarlo davvero, ma tecnicamente è italiano quindi ci starebbe 😀

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      • Evit

        agosto 11, 2021 at 10:12 am

        Non sarà certo una serie TV il posto dove reinventarsi l’italiano per i posteri 😄
        Abdotto in italiano è solo del linguaggio medico ed è usato per descrivere il movimento di allontanamento di un arto rispetto all’asse mediano del corpo.

        Se vogliamo fare gli ufologi che non siamo, e volessimo riciclare termini medici allora un raggio che attira il rapito all’astronave dovrebbe “addurre” (= avvicinare rispetto al punto di riferimento che è l’astronave). Abdurre vorrebbe dire allontanarlo dall’astronave, ovvero riportarlo a terra.

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      • Lucius Etruscus

        agosto 11, 2021 at 10:29 am

        Le parole cambiano, e proprio perché si vuole tenere fermo l’italiano che è nato l’itanglese: le parole evolvono nel loro significato, senza bisogno di importarne di straniere. Invece preferiamo far morire parole italiane e sostituirle da parole straniere. E’ proprio un telefilm il posto dove fare la rivoluzione, perché è un prodotto di grandissimo richiamo, di grande ascolto e capace di cambiare le mode.

        “abduco” in latino significa “conduco via”, “allontano”, quindi l’italiano “abdurre” è il verbo PERFETTO per rendere l’abduction: un raggio alieno che porta via le persone.
        “adduco” in latino significa “condurre con sé”, quindi l’unica differenza è il punto di vista: per noi umani le persone vengono portate via, abdotte, per gli alieni invece le persone vengono portate con sé, quindi addotte.

        Il fatto che la terminologia medica si sia appropriata di quel verbo (che non le appartiene) non vuol dire niente: ce ne possiamo appropriare anche noi. Esattamente come i brutti sogni li chiamiamo “incubi”, che non c’entra una mazza ma era un termine medico del tardo latino che all’incirca corrispondeva a una roba simile ed è entrato nel linguaggio italiano, sebbene non significasse assolutamente “brutto sogno”. È questo che vuol dire una lingua viva, non quando importa termini inglesi credendo siano intraducibili.

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      • Evit

        agosto 11, 2021 at 10:42 am

        Ma abduct in inglese è una parola comune che significa rapire, sequestrare, portare via, etc… ce ne sono già tante di parole italiane altrettanto comuni che lo traducono correttamente. Non capisco il discorso che fai. Dobbiamo inventarci nuovi vocaboli o adottare usi inediti solo perché indispettisce che il termine usato comunemente in inglese venga dal latino?

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      • Lucius Etruscus

        agosto 11, 2021 at 10:48 am

        Infatti l’uso comune per gli alieni è “rapimento”, non “abduzione”. Il fatto che gli ufologi lo usino nei loro forum è solo terminologia specialistica, diversa dall’uso comune non specialistico.
        Però il fatto che “abduzione” non sia comune non vuol dire che sia sbagliato, visto che il termine inglese deriva dal latino “abduco” esattamente come l’italiano “abdurre”: perché gli inglesi hanno diritto di usare il latino e noi no?
        Il fatto che il termine sia entrato nel linguaggio medico non vuol dire che non lo si possa poi usare altrove – come ti dicevo di “incubo”, che è termine medico entrato poi nel linguaggio popolare – visto che al contrario di altri termini italiani di uso comune non è la versione italiana di un termine inglese ma la versione italiana dello stesso termine latino da cui l’inglese.

        Che poi sia bruttissimo siamo d’accordo, preferisco di gran lunga “rapimento alieno” che “abduzione aliena”, infatti nel riassunto del mio post ho giocato col termine parlando di “abduzioni e abluzioni” 😀

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      • Evit

        agosto 11, 2021 at 10:49 am

        Nella serie e nel film ci saranno anche molte abluzioni aliene, non temere.

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  2. Evit

    agosto 11, 2021 at 9:35 am

    E Brian Thompson muuuuuto!

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  3. Vasquez

    agosto 11, 2021 at 9:37 am

    Che mito Veronica. Ricordo molto bene la mia sorpresa nel trovarla in questo episodio, fa il paio con la mia sorpresa di stamattina aprendo “nonquelmarlowe”…
    Sai che credevo fosse fan della serie? E invece no, ma la sua prova è sempre superlativa: come sgrana gli occhi lei nessuno mai! Forse nemmeno lei stessa, ad esempio quando vomitava noccioli di ciliegie ne “Le streghe di Eastwick”.
    Sarebbe stato un onore scegliere episodi ben selezionati per lei, ahimè mi tocca accontentarmi di scegliere quelli per il nostro Etrusco preferito…sai che ce n’è uno con Bruce Campbell? 😜

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    • Lucius Etruscus

      agosto 11, 2021 at 9:57 am

      Ah, quello con Bruce passa subito in cima alla lista ^_^
      Ne parlerò per il ritorno di Veronica, ma a quanto pare lei ignorava la serie finché non ci è stata chiamata a lavorare, e da quel giorno è la sua serie preferita! O almeno così racconta nelle interviste post-Cassandra 2 la vendetta 😀
      Magari una volta vista dall’interno, la serie le è piaciuta ed è diventata fan, in attesa di essere chiamata ancora.
      Fossi stato Chris Carter avrei chiamato Donald Sutherland a fare il dottore che cura Cassandra, allora sì che il richiamo a “Terrore dallo spazio profondo” avrebbe provocato un nerdgasm di portata epica 😀

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      • Evit

        agosto 11, 2021 at 10:26 am

        No, te prego. Quello con Campbell è tra i miei meno preferiti ahah. Ogni volta che spunta fuori lu diavolo io sbadiglio.

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      • Lucius Etruscus

        agosto 11, 2021 at 10:30 am

        Lo vedrò solo per il mento che uccide di Bruce!

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      • Evit

        agosto 11, 2021 at 10:32 am

        Vabbè, ti capisco. Però te lo sconsiglio lo stesso. Poi non ti lamentare che gli X-Files sono noiosi!

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  4. Evit

    agosto 11, 2021 at 10:25 am

    Comunque questo articolo doveva chiamarsi “Lucius – Il paziente”, perché ci vuole tanta pazienza a vedersi gli episodi “alieni” di X-Files.

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    • Lucius Etruscus

      agosto 11, 2021 at 10:30 am

      Infatti la trama intorno a Cassandra non l’ho manco presa in considerazione, ho visto l’episodio solo per la Cartwright 😉

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  5. Evit

    agosto 11, 2021 at 10:27 am

    Adesso basta, ti mando la MIA lista di episodi ahah

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  6. Sam Simon

    dicembre 22, 2022 at 11:59 am

    Fantastico pezzo che la Cartwright si merita senza dubbio! E poi mi cita John Carpenter in chiusura della sua intervista, come si fa a non adorarla?

    Ti ho contro-citato, grazie per il link alla mia recensione! :–)

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