Dopo l’Archeo Edicola, dedicata ai film che mostrano giornalai ed edicole d’annata, c’è questa piccola rubrica dedicata alle Archeo Videoteche, visto che è un mondo che ho avuto l’onore e l’immenso piacere di frequentare dal 1986 alla sua scomparsa, nei primi anni Duemila.
Su Prime Video mi è capitato di vedere un film che mi sembrava familiare già alla prima scena: è incredibile come un prodotto così minuscolo e dimenticabile abbia comunque lasciato tracce nella mia memoria. Sto parlando di “Love & Sex” (2000), scritto e diretto da Valerie Breiman.
La vicenda racconta di una giornalista che, in mancanza di ispirazione per la sua rubrica sbarazzina su una rivista femminile, attinge alla propria vita personale per raccontare alle lettrici quanto siano pessimi gli uomini, e di tenersi stretti gli sfigati che le amano perché di meglio non troveranno. Insomma, un messaggio che funziona benissimo oggi, molto più che all’epoca del film.
La povera ragazza che non riesce a trovare uno straccio d’uomo decente, che non sia un mentecatto totale, è l’olandese Famke Janssen: proprio la tipica ragazza acqua e sapone che può essere la nostra vicina di casa…
Per far capire meglio il soggetto della storia, le viene messo accanto un troll a forma di Jon Favreau, prolifico attore e futuro creatore del fenomeno “The Mandalorian“.
I due sembrano funzionare bene insieme poi però ecco la rottura, il dramma, bla bla bla e via dicendo. Tutto perché lui è un maschio e quindi geneticamente una merda umana. Per simboleggiare i loro continui litigi, l’autrice ci mostra i due protagonisti in videoteca nella più tipica delle situazioni, che tutti noi abbiamo vissuto all’epoca: la scelta del film da noleggiare. Meglio un drammone o un film ninja???
Apro una parentesi: nella foto qui sopra vediamo due locandine appese sotto il bancone del videonoleggiatore: sono entrambi filmacci Z del 1994 diretti da Stephen Lieb, cioè “Blind Vengeance” e “L.A. Task Force“. Inoltre alla sinistra dell’attrice vediamo Steven Seagal fare capolino con “Nico” (1988).
La protagonista vuole noleggiare “Nosferatu. Il vampiro” (Nosferatu, eine Symphonie des Grauens, 1922) di F.W. Murnau, perfetto per una seratina frizzantina, invece lui – essendo maschio e quindi decerebrato per definizione – vuole noleggiare “Ninjeta“: di cosa parlerà mai questo film?
«Le guerriere ninja si infiltrano tra i mafiosi di Little Italy fino a sfidare il potente boss Don Guido Mantucci.»
Come si fa a non noleggiarlo???
Intanto il gestore della videoteca guarda la coppia sghignazzando: chissà quante di queste discussioni avrà ascoltato ogni giorno nel suo lavoro.
Quando cambia l’inquadratura vediamo altre locandine, sulla parete sullo sfondo: la quarta da sinistra sicuramente è del film “Running Wild” (1995) di Duncan McLachlan, con Brooke Shields, le altre non riesco a capire.
Sulla destra, invece vediamo la scritta “TROY” che purtroppo non riesco a capire se sia l’inizio di un titolo o di un nome: quel film, che sembra di guerra, non sono riuscito a trovarlo, ma di sicuro il suo slogan è qualche “Q” di troppo: “Iraq Attaq…”
Che atmosfera, quanti ricordi di tutto quel tempo passato a studiare trame alla ricerca del “noleggio perfetto”, quello che corrispondesse a tutti i criteri e che giustificasse i soldi spesi. Visto poi che per me avrei noleggiato tutto, l’intero negozio, scegliere un film solo era sempre una grande sofferenza.
Se vi vengono in mente altri film con scene ambientate in una videoteca, non esitate a farmelo sapere.
L.
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Madame Verdurin
marzo 1, 2021 at 8:44 am
Quanto tempo passato in videoteca! Quanti ricordi! Ero il terrore del povero gestore, che mi vedeva sempre arrivare e chiedere film vecchissimi e sconosciuti, poveretto! Mentre avrei dovuto prendere Iraq Attaq! XD
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Lucius Etruscus
marzo 1, 2021 at 8:53 am
I gestori si dividevano in due categorie: il cinefilo, che ti disprezzava se noleggiavi Van Damme e cercava di convincerti a passare al cinema kirghiso degli anni Venti, o l’ignaro di tutto, che non sapeva rispondere ad alcuna domanda. “Ce l’avete quel film con Marlon Brando che fa il mafioso italiano?” “Mai sentito…” 😀
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Austin Dove
marzo 1, 2021 at 9:29 am
lei è una bravissima attrice, mi piace molto :=)
i primi film horror li ho noleggiati in videoteca cmq ^^
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Lucius Etruscus
marzo 1, 2021 at 9:31 am
Anch’io, e penso che tutti quelli che hanno conosciuto il fenomeno delle videoteche dei tempi d’oro abbiano ad un certo punto noleggiato un succoso film horror che prometteva grandi emozioni, spesso ritrovandosi tra le mani un filmaccio Z 😛
Femke comunque è bravissima e bellissima, proprio per questo qui è difficile vederla nella parte di “ragazza qualunque”.
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Austin Dove
marzo 1, 2021 at 9:33 am
sì come alexandra daddario che nel trailer della sua ultima serie tv urla mentre pensa di morire che non sa neppure se possiede un punto g
ecco, non mi sembra abbia il body character adatto per una frase del genere xD
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Lucius Etruscus
marzo 1, 2021 at 9:35 am
Quel povero film è massacrato da tutti! 😀
Forse perché non ho mai letto la Kinsella e non ho idea di chi sia questa Daddario che tutti citano come fosse una famosa, che alla fin fine mi sono visto il film con divertimento. Sicuramente è migliore dei romantichelli di serie Z che TV8 manda in onda a coppie di due ogni giorno 😛
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Austin Dove
marzo 1, 2021 at 9:36 am
no secondo me lei è brava, poi essendo molto bella ha il plus, deve solo staccarsi dai film solo commerciali
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Lucius Etruscus
marzo 1, 2021 at 9:42 am
Siamo in un periodo in cui degli eroi in tutina sono considerati la serie A: cosa dovrebbe fare ‘sta povera donna di “non commerciale”? Non esistono film non commerciali, se non roba da festival che si vedono in dieci: sono finiti i tempi dei film “impegnati”, quindi non vedo proprio cosa potrebbe fare una giovane attrice se non storielle romantichelle o commedile romantichelle o thriller romantichelli, in attesa di infilarsi una supertutina e fare un film per bambini. Sono finiti i tempi del cinema “altro”, a meno che non voglia lavorare gratis 😀
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Kukuviza
marzo 1, 2021 at 12:21 PM
Vabbe però lei voleva Nosferatu, mica un drammone pieno di romanticume? Come si fa a dire di no a Nosferatu?
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Lucius Etruscus
marzo 1, 2021 at 12:26 PM
La scusa del compagno è che ogni volta che lei vede Nosferatu poi si deprime, perché pensa alla vita, alla morte e a caducità delle nostre esistenze e così via. Il che è curioso, visto che non credo fosse lo scopo di Murnau 😛
Temo il film sia stato scelto solo perché in bianco e nero e muto, cioè un mero simbolo dello stereotipo “polpettone che piace alle donne mentre gli uomini vogliono i filmacci d’azione”. Vista la qualità della sceneggiatura, non mi stupisce 😛
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theobsidianmirror
marzo 1, 2021 at 6:12 PM
Direi che la mia attenzione è tutta su “Iraq Attaq”, che potrebbe essere un film di guerra (la frase riportata è stata usata spessissimo negli ultimi ottocento anni)!
Strano però il personaggio raffigurato che pare molto meno cattivo di quanto un film di guerra richiederebbe (sembra più Richard Gere in “Ufficiale e Gentiluomo”). L’uso improprio delle Q lascerebbe però pensare a una parodia… Magari siamo qui che ci focalizziamo su qualcosa tipo Van Damme ma la soluzione è più dalle parti di Gene Wilder….
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Lucius Etruscus
marzo 1, 2021 at 6:19 PM
Il che mi fa crescere ancora di più la curiosità sul film! ^_^
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