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[Books in Movies] Fantozzi (1975)

06 Lug

Omaggio al ragioniere, “testimonial” del Giallo Mondadori

Per una di quelle coincidenze che ti lasciano un senso di inquietudine, ho scoperto questa citazione libraria a poche ore dalla scoperta della scomparsa di Paolo Villaggio, scoperta che a sua volta è arrivata dieci minuti dopo aver inserito nel mio blog “Il Zinefilo” un post comprendente il suo film “Sogni mostruosamente proibiti” (1982).
La scomparsa dell’attore ha portato molta gente a vedere i suoi film, in alcuni casi addirittura per la prima volta: magari Villaggio finalmente verrà visto, oltre che citato…

Il cinema italiano anni Settanta (e di sfuggita anche quello Ottanta) è una marchetta a cielo aperto, così se Tomas Milian era “ragazzo immagine” della casa editrice Garzanti (1974) e la poliziotta Edwige Fenech della Mondadori (1976), quest’ultima casa ha piazzato un suo libro anche in mano al ragioniere più famoso d’Italia, nel suo primo film: “Fantozzi” (marzo 1975).

Occhio, che non si corre con un libro in mano…

Durante il tragico weekend a Courmayeur, verso la fine del film, Fantozzi incontra la mitica contessa Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare, ben nota ai lettori dei divertentissimi romanzi di Villaggio. (Da ragazzino avevo le lacrime dal ridere ogni volta che rileggevo i suoi libri!)
Essendo figlia di una delle principali azioniste della Società, a Fantozzi era toccato il compito di «riportare d’urgenza alla stazione un libro giallo dal titolo “L’albicocco al curaro“»

Un vero e proprio “giallo in corsa”

Questa frase introduce il brevissimo sketch di Fantozzi che arriva tardi in stazione per consegnare detto libro giallo alla contessa, la quale mentre il treno acquista velocità pretende di sapere almeno il finale: al ragioniere non resta che leggere le pagine finali… in corsa!

«Mi dica almeno il nome dell’assassino.»
«L’assassino? Aspetti… è Dylan Chesterton junior.»

Tranquilli, non vi ho rivelato nulla, perché il libro citato è uno pseudobiblion, un “libro falso”.

Non è facile leggere di corsa

Come si può evincere dalla copertina mostrata brevemente, è il numero 205 (3 dicembre 1974) della collana “I Classici del Giallo Mondadori” (le cui uscite mensili trovate regolarmente schedate con dovizia di particolari nel mio blog-database “Gli Archivi di Uruk“.)
Si tratta del romanzo “È scomparso un caro ometto” (The First Time He Died, 1935, traduzione di Giuseppina Taddei) della ben nota Ethel Lina White, autrice più stimata che letta e che in Italia è in pratica conosciuta esclusivamente per il suo classico La signora scompare (1936), da cui l’omonimo film di Hitchcock: non a caso il citato romanzo dei Classici ha “scomparso” nel titolo, perché i titolatori italiani sono dei gran furbacchioni…

Un libro vero che diventa… “libro falso”

Ecco la quarta di copertina (dal sito Uraniamania):

«La maggior parte degli abitanti di Starminster si mostrò addolorata alla notizia della morte del signor Charles Baxter. Il defunto era molto popolare presso le donne, mentre gli uomini lo definivano un bravo ometto, definizione assai poco accurata, visto che la sua statura era molto al di sopra della media.
Di carattere mite e senza pretese, egli sparì dalla vita silenziosamente, come avrebbe potuto uscire da una festa, quando salutava con un cenno il padrone di casa e scivolava via, senza che nessuno si accorgesse della sua partenza. Un giorno si sparse casualmente la voce che il signor Charles era malato. La notizia che seguì scoppiò come una bomba nella sala dei biliardi del caffè del Grappolo. – Il povero Baxter è passato a miglior vita.»
Nel ’41, quando uscì, il «giallo» riscosse un grande successo anche per la vena umoristica che lo pervade. Ora, a distanza di parecchi anni, ve lo riproponiamo con molto piacere.

E Dylan Chesterton junior? Be’, se non ha il dono di esistere… ha il dono di essere virale! In rete troverete molti riferimenti a questo personaggio inesistente, compresa una “guerra civile” fra chi nella pronuncia sbiascicata di Villaggio ha voluto sentire Tesserton invece di Chesterton, quest’ultimo un chiaro omaggio al maestro del giallo.
E voi… da quale parte state?

L.

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9 risposte a “[Books in Movies] Fantozzi (1975)

  1. Vincenzo

    luglio 6, 2017 at 6:56 am

    le invidiabili abilità investigative di Lucius… avevo sospettato che “L’albicocco al curaro” fosse uno “pseudo” 😀 😀 😀

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    • Lucius Etruscus

      luglio 6, 2017 at 6:58 am

      Anche perché rivelare l’assassino di un giallo vero sarebbe stato leggermente mal visto dagli spettatori 😀

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  2. Cassidy

    luglio 6, 2017 at 7:20 am

    #TeamChesterton #TeamTesserton ehehe 😉
    Ogni cosa legata alla mitica contessa Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare, mi fa morire dal ridere, quando compare nei romanzi di Villaggio (che spesso fanno ridere come, se non di più dei film) erano risate da tenersi la pancia con entrambe le mani. Persino il titolo del libro film “L’albicocco al curaro” mi fa ridere, specialmente per come lo pronunciava Villaggio 😉 Cheers

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    • Lucius Etruscus

      luglio 6, 2017 at 7:27 am

      Strano che dal ’75 a nessuno sia venuto in mente di scriverlo sul serio, quel libro 😛

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  3. zoon

    luglio 6, 2017 at 9:07 am

    Che belle citazioni incasellate, quasi frattalizzate.. Belle!

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  4. theobsidianmirror

    luglio 6, 2017 at 10:54 am

    Come hai riconosciuto quel “Classico” da quel fotogramma così confuso? Sei un mago?

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    • Lucius Etruscus

      luglio 6, 2017 at 11:25 am

      Per fortuna era evidente quel profilo di volto umano, così è bastato iniziare a sfogliare i Classici del Giallo dal marzo 1975 indietro, e l’ho trovato subito 😉

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