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[Un libro, una storia] IT di Stephen King

13 Giu

Stephen King - ITEstate del 1990. Sono ad un passo dal vedere al cinema il mio primo film di Van Damme, il che segnerà l’inizio di anni di amore marziale incondizionato e di collezionismo estremo; da meno di un anno sono un fan sfegatato di Dylan Dog, quando a Roma è ancora pressoché ignoto; da pochi mesi ho visto Aliens e ho scoperto che voglio passare il resto della vita ad adorare il suo universo (e per festeggiare i 30 anni del film ho appena aperto un blog!); l’arrivo di un nuovo videoregistratore in famiglia mi permette di fare copie su VHS quindi tartasso le videoteche cominciando la mia collezione. (Tra i primi film duplicati, Dovevi essere morta di Wes Craven e Terminator di James Cameron. Sono passati 26 anni quindi spero siano reati caduti in prescrizione…).
Si affaccia un fenomeno che forse oggi può suonare strano: pare che si possano comprare i film… Da un distributore privato – Skema, mi pare si chiamasse – mia madre compra Ivan il terribile e La congiura dei boiardi, mentre io compro Frankenstein, che vedo per la prima volta proprio quell’estate 1990.
In mezzo a questo mare di passioni, di collezioni, di interessi, il tutto rovinato da quel mostro orrendo che si chiama “scuola” con i suoi crudeli “compiti estivi” – che faccio solo finta di fare! – non ho davvero tempo di innamorami di Stephen King.

Però da luglio ad agosto di quel 1990 sul comodino di mio padre campeggia un tomone assurdo, un volumone improponibile di 1.240 pagine. Ripeto, 1.240 pagine.
Ma come si fa a leggere un mattone del genere? Però mio padre lo divora pagina dopo pagina e alla fine scrive sul frontespizio, leggibile ancora oggi: «Fantastico!!!» Con tre punti esclamativi: è la prima ed unica volta che glieli vedo usare…

Passano gli anni e aumentano le passioni, mentre il tempo per curarle è sempre drammaticamente poco. Per quanto abbia resistito, mi sono innamorato di Stephen King e sto cercando di recuperare il tempo perduto macinando romanzi su romanzi, che pian piano sto raccontando qui.
Nell’estate del 1993 finirà tutto, comincerò a cambiare vita in modo profondo e abbandonerò per sempre King… ma nel marzo del ’93 faccio in tempo a finire IT (It, 1986, edizione Sperling&Kupfer SuperBestSeller n. 69, marzo 1990), e a scrivere anch’io sul frontespizio «Fantastico!!!» Che originalità…

Purtroppo non ho che vaghi flash di me che leggo questo volumone assurdo. All’epoca portavo sempre con me il libro che stavo leggendo, ma questo è impossibile da trasportare quindi devo averlo letto a casa, e magari questo mi ha impedito di fissare delle immagini particolari.
Fortuna ha voluto che ho visto prima il film televisivo di tre ore che ne è stato tratto, trovandolo molto bello mentre ovviamente a mio padre non è piaciuto: dopo aver letto il romanzo, anche a me il film è sembrato un riassuntino striminzito, ma all’epoca mi è davvero piaciuto e l’ho rivisto diverse volte con piacere.

Vi lascio con la splendida illustrazione di Bob Giusti per la copertina.

Stephen King - IT [Bob Giusti]L.

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14 commenti

Pubblicato da su giugno 13, 2016 in Note

 

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14 risposte a “[Un libro, una storia] IT di Stephen King

  1. Cassidy

    giugno 13, 2016 at 6:35 am

    Bellissimo post su un libro che amo molto, visto che hai aperto il cassetto dei ricordi ti condivido il mio:
    Sto leggendo questo librone per la prima volta, da qualche parte negli anni ’90, sono concentratissimo sulla lettura, completamente preso dalla storia, librone sullo sterno, sdraiato sul mio letto. Sento il letto che si muove di brutto, ma proprio forte, la prima cosa che penso è la più logica del mondo: “Adesso abbasso il libro, e al mondo del letto ci sarà Pennywise intento a smuovermi il letto” (Logico no?).
    Respiro forte, abbasso il libro, ovviamente nessun Clown sorridente alla fine del letto. Ok va bene, posso ricominciare a leggere allora.

    Il giorno dopo scopro che c’era stata una scossa di terremoto (leggera), ancora oggi sono convinto che fosse Pennywise 😉 Scusa per il papiro, ma questo libro richiama l’amarcord automatico 😉 Cheers!

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    • Lucius Etruscus

      giugno 13, 2016 at 7:43 am

      Oddio, inquietantissimo! In effetti sarebbe proprio da Pennywise fingersi terremoto per testimoniare la propria esistenza 😛
      Grazie per la condivisione 😉

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  2. Ivano Landi

    giugno 13, 2016 at 7:46 am

    L’ho riletto di recente e devo dire che è stata una rilettura preziosa perché adesso conservo nitide tutte le scene del libro come se mi passassero davanti su uno schermo cinematografico, mentre prima anch’io, dopo venticinque anni ne conservavo solo vaghi ricordi.

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    • Lucius Etruscus

      giugno 13, 2016 at 7:53 am

      Quand’anche ritornassi a leggere King non avrei sinceramente la forza di affrontare IT: sono felice di averlo fatto in quel periodo, ma dubito che riuscirei a rifarlo oggi. Però non si può mai dire, i gusti e i bioritmi cambiano in continuazione 😉

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  3. Ivano landi

    giugno 13, 2016 at 10:59 am

    “It” era invece per me l’unico libro di King che mi sentissi davvero stimolato a rileggere. Ero rimasto affezionato alle atmosfere e ai personaggi. Mi è successo solo con un altra opera di King: “Uomini bassi con impermeabile giallo”, il primo racconto di “Cuori in Atlantide”.

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    • Lucius Etruscus

      giugno 13, 2016 at 11:00 am

      “Cuori in Atlantide” è uscito dopo la mia King-mania quindi non l’ho mai letto, ma capisco la tua sensazione 😉

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  4. theobsidianmirror

    giugno 14, 2016 at 6:20 PM

    Ho letto IT negli ultimi anni delle superiori (1986 o giù di lì) e l’ho amato tantissimo. Andavo anche orgoglioso di quelle mille e rotti pagine facogitate in un tempo zero rispetto ai miei standard… Il film l’ho visto dopo e l’ho trovato una pura m##da.
    Nulla di King mi avrebbe mai più fatto lo stesso effetto. Forse Langoliers… ma lì è stato il contrario (prima le 3 ore di film, poi il racconto)…

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