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Odiare i libri. Usato insicuro

27 Lug

books-in-the-trashParlando di misobiblìa non si può evitare di citare quelle librerie che comprano libri usati per il loro reparto “Tutto a metà prezzo”, schifando poi chi vorrebbe utilizzarle.

Anni fa provai a fare il “colpaccio” portando da MelBookStore – stupenda libreria al centro di Roma che ora purtroppo si chiama Ibs Store o qualche altro stupido nome simile – alcuni libri in ottimo stato che volevo dar via.
Non è che volessi arricchirmi, semplicemente volevo fare spazio in casa vendendo libri a chi per mestiere li compra. Che ingenuone…

Già per capire a chi dovessi rivolgermi è stato un dramma: ho girato tutto il locale coi libri sotto braccio mentre i commessi, schifati dal mio intento di vendere libri, mi scacciavano come un paria indicandomi sempre qualcun altro a cui rivolgermi: che scocciassi qualcun altro con le mie volgari richieste.
Alla fine della giostra della vergogna, arrivai alla commessa che si occupava di valutare gli acquisti: subii così un esame come neanche nei colloqui di lavoro mi è capitato.

La tipa con lo sguardo incazzato – come ogni commessa che lavori in libreria – passò ad esaminare i libri guardandomi schifata: ma come mi permettevo di presentarmi con quella roba? Libri in edizione economica… ma scherziamo? Ma va’ alla stazione a dormire, barbone…
Questo no, questo no, questo no. E ad ogni “no” scattava un’occhiata schifata.
Alla fine di momenti eternamente lunghi, in cui mi sentivo come se stessi vendendo i denti d’oro del nonno per sfamare la famiglia, l’unico libro che venne accettato per grazia ricevuta era una perfetta edizione Piccola Biblioteca Mondadori di “Survivor” di Chuck Palahniuk. La commessa prese un foglio e scrisse “1,20 euro”: da ritirare alla cassa.

Con la schiena a pezzi per aver attraversato la città con libri che dovevo riportarmi a casa, raggiunsi la cassa per l’umiliazione di ricevere 1,20 euro: a quel punto, una più o una meno non cambiava niente.

Mi sembra ovvio che non ho più provato a vendere libri a quella commessa – che nel frattempo spero abbia dovuto davvero vendere i denti del nonno a qualcuno per sfamarsi – ed ora adotto una soluzione più rapida per liberarmi dei libri in eccesso: soluzione che non dà umiliazione ma anzi esaltazione. Restituisco i libri cartacei al loro habitat naturale: il cassonetto della carta straccia…

L.

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6 commenti

Pubblicato da su luglio 27, 2015 in Note

 

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6 risposte a “Odiare i libri. Usato insicuro

  1. theobsidianmirror

    luglio 27, 2015 at 7:03 PM

    Deve essere stata un’esperienza agghiacciante. Capisco poi perché c’è gente che preferisce l’opzione bidone della spazzatura. Credo però che alcune biblioteche di paese, soprattutto le più piccole, siano ben disposte a ritirare l’usato aggratis. Sempre meglio che il macero…

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    • Lucius Etruscus

      luglio 27, 2015 at 7:19 PM

      Ho provato anche quella strada, ma proprio perché di paese le biblioteche non hanno spazio ed anzi buttano valanghe di libri man mano che ne entrano altri. Quelli “buoni” li regalano per farli girare fra gli appassionati – tipo i gialli della Christie – ma il resto, quel 90% di libri che non interessa nessuno se non l’autore, non li vuole nessuno neanche gratis.
      Mi sono battuto per tanto tempo, ma devo arrendermi: il macero è l’unico destino possibile per il cartaceo.
      Tutti gli amici a cui ho proposto di regalare libri hanno accettato a chiacchiere ma poi nessuno li ha voluti. Ergo, cassonetto della differenziata!

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  2. Stefano

    agosto 12, 2015 at 3:56 PM

    Qui a Bologna, ci sono anche molte Parrocchie che nei vari mercatini che organizzano hanno in bella mostra anche libri.
    Non mi hanno mai fatto difficoltà a prenderli, ovviamente ‘a gratis’.
    Piuttosto che il cassonetto …

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    • Lucius Etruscus

      agosto 12, 2015 at 4:01 PM

      Sono occasioni molto rare: sfruttale. Ho provato a regalare libri a chiunque, istituzioni e persone, ricevendo sempre un rifiuto indignato come risposta, quindi sfrutta la situazione che mi dici, perché è davvero fortunata 😉

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  3. Luz

    giugno 27, 2017 at 9:47 am

    No, dai, i conti non tornano.
    “Restituisco i libri cartacei al loro habitat naturale: il cassonetto della carta straccia…”
    Tu quoque, Lucius Etruscus???

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    • Lucius Etruscus

      giugno 27, 2017 at 10:17 am

      È il naturale processo evolutivo della misobiblia: la si critica finché non la si adotta.
      Ogni tanto devo dar via qualcosa delle decine di libri che mi entrano in casa ogni mese, e come ho dimostrato con questo ciclo di post non esiste altra alternativa al cassonetto. Ci ho messo anni, ma alla fine ci sono arrivato anch’io…

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