Altri retroscena del racconto “Le magnifiche sette“, scaricabile liberamente da qui:
http://luciusetruscus.altervista.org/marlowe/marlowe.htm
Lo pseudobiblion (“libro falso”) protagonista del racconto nasce dalla mia lettura in quel periodo del romanzo “Codex” di Lev Grossman per la mia rubrica sui “libri che non esistono”. (Se siete curiosi del risultato, http://www.thrillermagazine.it/rubriche/9148
Nelle mie intenzioni doveva evocare nel lettore la sottile inquietudine di partecipare ad un viaggio iniziatico talmente denso di simboli (stile tipico dei grimorj medievali) da risultare incomprensibile ma spaventoso. Ovviamente non sono assolutamente in grado di scrivere un qualcosa del genere, e non ho quella inesperienza furbetta che ha permesso a Grossman di creare un ottimo “libro maledetto” pur non essendone chiaramente capace. (Più che un grimorio medievale ha trasformato in codex alcune chiare atmosfere di videogiochi: il risultato è straordinariamente efficace! Sarebbe da studiare il collegamento fra il mondo videoludico e gli antichi testi densi di simboli: evocano entrambi immagini e sensazioni inquietanti)
Così mi sono limitato ad un più tranquillo e gestibile testo sulle sette sataniche.
Non era affatto un testo “satanista”, era il racconto di un viaggio iniziatico della protagonista attraverso sette cerimonie di sette sette (numerale il primo, plurale di “setta” il secondo). Ovviamente il ricorrente numero sette e altri temi classici affondavano le radici nei dettami di questo tipo di letteratura, ma il testo non traeva forza nell’originalita’ – visto che non ne aveva affatto – ma nello sviluppo inedito di temi ben noti.
Può una zuccherosa autrice di romanzi rosa come Eleonora Roberti aver scritto, sotto falso nome, quel libro “satanico”? Per saperlo non vi rimane altro che leggere il racconto 😉
L.
nonquelmarlowe 